Un rogo di notevole estensione ha infiammato la zona costiera a ridosso dell’area un tempo occupata dagli “Bagni Romagna”, un tempo popolare lido ora in disuso, alle porte di Manfredonia, nel cuore della costa sud foggiana.
L’incendio, domato nella tarda serata di ieri grazie all’impegno congiunto di diverse forze, ha divorato una fitta vegetazione spontanea: sterpaglia, arbusti e alberi bassi che caratterizzano il paesaggio costiero.
La pericolosità della situazione era ulteriormente amplificata dalla presenza di accumuli di ecoballe contenenti rifiuti, verosimilmente abbandonate illegalmente in passato.
Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei soccorritori ha evitato che le fiamme interessassero direttamente questi depositi, prevenendo un disastro ambientale di proporzioni maggiori.
L’evento solleva interrogativi urgenti sulla gestione del territorio e sulla persistente problematica dello smaltimento illegale dei rifiuti.
Il comandante degli ispettori ambientali di Civilis, Giuseppe Marasco, ha sottolineato come l’incendio evidenzi una vulnerabilità intrinseca di aree degradate e abbandonate, terreno fertile per attività illecite e per il proliferare di situazioni di pericolo.
Il primo rilevamento di questi cumuli di rifiuti risale al dicembre 2023, ma, nonostante gli interventi iniziali, le operazioni di sversamento hanno continuato, rendendo necessario il confinamento dell’area e l’impossibilità di accedervi.
L’incendio non è solo un episodio isolato, ma il sintomo di una più ampia crisi ambientale che affligge il territorio.
La presenza di ecoballe rappresenta un’emergenza complessa, che richiede un approccio integrato, che non si limiti alla mera rimozione dei rifiuti, ma che affronti le cause profonde che favoriscono l’abbandono illegale.
L’impegno finanziario regionale destinato alla rimozione delle ecoballe è un passo nella giusta direzione, ma necessita di essere affiancato da misure più incisive volte a prevenire il ripetersi di simili situazioni.
Il ringraziamento rivolto alla Polizia Locale, al personale PASER, ai Vigili del Fuoco e agli abitanti dello Sciale delle Rondinelle, testimonia l’importanza della collaborazione tra istituzioni, volontariato e comunità locale nella gestione delle emergenze.
Il loro contributo, spesso silenzioso e fondamentale, è stato determinante per il contenimento delle fiamme e per la salvaguardia della sicurezza pubblica.
L’episodio deve stimolare una riflessione più ampia sulla necessità di rafforzare il controllo del territorio, di promuovere la legalità e di sensibilizzare i cittadini verso un comportamento più responsabile nei confronti dell’ambiente.
Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile restituire dignità a questo tratto di costa e prevenire che simili trageddie si ripetano.