Ju Buk Festival: un crogiolo di voci femminili tra storia, identità e trasformazione socialeLa quinta edizione del Ju Buk Festival, rassegna letteraria dedicata alle autrici, si configura come un percorso intellettuale e culturale di profonda risonanza, intrecciando la celebrazione della parola femminile con un’indagine coraggiosa sulle sfide e le contraddizioni del nostro tempo. Con il sostegno del Ministero della Cultura e delle Regioni Puglia e Abruzzo, il festival si dispiega tra le suggestioni paesaggistiche di Peschici e Scanno, offrendo un’esperienza non solo letteraria, ma esperienziale, capace di stimolare riflessioni e promuovere un dialogo aperto e inclusivo.Il nome stesso, “Ju Buk”, evocativo della bisaccia del pastore transumante, incarna lo spirito di viaggio, di passaggio e di trasmissione del sapere, valori intrinseci alla tradizione culturale abruzzese e che si riflettono nell’impegno del festival.L’edizione di quest’anno si distingue per la varietà di voci e tematiche affrontate, che spaziano dalle dinamiche economiche che plasmano le vite individuali al complesso rapporto tra generazioni, dalla violenza di genere all’esplorazione del corpo femminile in tutte le sue sfaccettature. La presenza di autrici di spicco, come Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Strega con “L’età fragile”, e Nadia Terranova, autrice di “Quello che so di te”, testimonia l’importanza e il prestigio della rassegna.L’apertura a Peschici offre un primo assaggio della ricchezza programmatica del festival. Gabriella Genisi, attraverso la sua creazione letteraria e la serie televisiva interpretata da Luisa Ranieri, introduce una riflessione sulla costruzione dell’identità femminile nell’era contemporanea, mentre Antonella Questa, con la sua provocatoria performance “Sei troppo figa!”, scuote le coscienze sulla rappresentazione e la percezione della bellezza. La serata prosegue con Francesca Romana Recchia Luciani, esperta di Gender Studies, che illumina il percorso di figure femminili che hanno saputo decifrare e trasformare il mondo, ed infine con Mimmo Padrone che reinventa il dramma shakespeariano in una chiave di lettura femminile intensa e commovente.Il trasferimento a Scanno consolida l’impegno del festival verso la comunità locale, con un focus sull’interazione tra giovani e adulti. Ilenia Zedda, Francesca Palazzetti e Annalisa Cuzzocrea offrono prospettive inedite sul tema della crescita e del passaggio generazionale, mentre il ricordo di Miriam Mafai, attraverso la biografia di Cuzzocrea, incita a una riflessione sulla responsabilità politica e sull’impegno civile.La sezione dedicata alla saggistica si configura come un vero e proprio laboratorio di idee, con la sociologa Rosalba Belmonte che analizza il fallimento del progetto nazionale palestinese e Roberta Scorranese che esplora la mutevolezza del corpo nell’arte. Il ritorno di “Damned Iago” proietta lo spettatore nuovamente nel vortice del dramma shakespeariano, mentre la conclusione con Rossana Campo, Francesca Sensini e l’attesissima Donatella Di Pietrantonio, offrono un panorama completo e stimolante delle voci e delle tematiche affrontate durante il festival. La presenza di Nadia Terranova, a chiusura, suggella un percorso artistico e intellettuale di grande valore, offrendo al pubblico un’occasione unica per confrontarsi con le sfide del nostro tempo e per celebrare la forza e la creatività della parola femminile.