giovedì, 22 Maggio 2025
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La ‘Ndrangheta, ancora dominante a Reggio Calabria: struttura gerarchica immutata dopo 15 anni di inchiesta

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La ‘Ndrangheta, la cosca criminale calabrese che ha terrorizzato il mondo per decenni, è ancora attiva e operativa nel territorio di Reggio Calabria. La sua struttura gerarchica non è cambiata da quando l’inchiesta Crimine si concluse 15 anni fa. Infatti, come ha evidenziato il procuratore Giuseppe Lombardo nella conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell’operazione Millennium, la ‘Provincia’, l’appuntamento apicale della ‘Ndrangheta, continua a esistere e non è stata soppressa dall’operazione Crimine.Il lavoro condotto dai carabinieri con il coordinamento dei procuratori aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto ha permesso di riattualizzare gli assetti delle cosche. La ‘Ndrangheta continua a esistere grazie al suo strumento principale: le intercettazioni. Se un solo carabiniere avesse effettuato l’attività di intercettazione che è stata condotta nell’ambito delle varie indagini congiunte, sarebbe stato necessario ascoltare intercettazioni per 233 anni.La capacità resiliente della cosca Alvaro di restare dominante in amplissimi territori della provincia tirrenica è un fenomeno che deve interrogare la pubblica opinione. Questa resilienza riguarda anche soggetti che sono già stati detenuti e quindi la capacità della pena di modificare atteggiamenti e comportamenti di vita da parte di questi soggetti. Riguarda anche la capacità del tessuto sociale, nel quale gli indagati sono inseriti, di individuare queste persone come un problema per lo sviluppo della comunità, piuttosto che riconoscere loro una autorevolezza sociale che li fa diventare baricentrici all’interno di queste comunità.La repressione è uno degli strumenti utilizzati contro la ‘Ndrangheta, ma se non c’è investimento economico, investimento culturale e l’intervento di altri attori istituzionali nei tessuti sociali in cui la cosca opera, le cose difficilmente cambieranno. Secondo Ignazitto emerge uno spaccato particolarmente allarmante che evidenzia una pervasività della ‘Ndrangheta a 360 gradi nella provincia di Reggio Calabria.Il fenomeno del traffico di voti sul territorio in occasione delle elezioni al Consiglio regionale è emerso dall’operazione. La figura dei soggetti che si sono posti al servizio del migliore offerente per raccogliere voti presso le ‘ndrine è stata individuata. C’era una squadra formata da tutta una serie di soggetti che hanno pianificato, progettato e messo in atto un fenomeno di baratto: all’elezione del candidato prescelto sarebbero dovuti conseguire una serie di vantaggi in termini di incarichi, favori, riconoscimenti vari da parte della persona che si auspicava potesse essere eletta al Consiglio regionale.

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