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martedì 4 Novembre 2025

Marco e i suoi papà: una famiglia sfida la legge italiana.

La storia di Marco, un bambino di due anni nato attraverso una gestazione per altri, si incrocia con un complesso panorama giuridico e sociale italiano, sollevando interrogativi fondamentali sul diritto alla genitorialità e sulla definizione stessa di famiglia.

La vicenda, originaria di una decisione del Tribunale per i Minorenni di Milano, riconosce a Marco il diritto di avere due papà, Francesco, genitore biologico, e Paolo, genitore sociale, uniti civilmente dal 2019.

La nascita avvenuta negli Stati Uniti, nel gennaio 2023, ha dato il via a una battaglia legale per la trascrizione dell’atto di nascita presso il comune di Milano.
La difficoltà iniziale risiedeva nella legislazione italiana, in evoluzione al momento della nascita di Marco.

Sebbene la gestazione per altri non fosse ancora configurata come reato universale, la sua natura sollevava questioni di ordine pubblico che rendevano problematica la trascrizione dell’atto di nascita americano.

Di conseguenza, Francesco e Paolo hanno intrapreso un percorso legale volto a ottenere l’adozione speciale per il genitore non biologico, un istituto previsto dall’articolo 44 della legge 184 del 1983, che consente di riconoscere diritti genitoriali a persone diverse dai genitori biologici, in casi particolari e previa valutazione del giudice.

La decisione del Tribunale per i Minorenni di Milano, che ha accolto la richiesta, rappresenta un evento raro e significativo nel panorama giuridico italiano, un punto di svolta che si inserisce in un contesto di graduale apertura verso nuove forme di famiglia.
Tali sentenze, benché ancora limitate in numero, testimoniano un’evoluzione sensibile nell’interpretazione dei diritti fondamentali e nella comprensione delle dinamiche familiari contemporanee.

Il percorso legale è stato preceduto da un’indagine sociale accurata, condotta dai servizi sociali per conto del tribunale, e da un’informativa redatta dalla questura, volto a valutare il benessere del minore e la capacità dei genitori adottivi di garantire una crescita equilibrata e serena.

Nonostante le difficoltà e l’opposizione governativa alle famiglie omogenitoriali, che hanno reso il processo particolarmente complesso, Francesco e Paolo sottolineano di non aver mai percepito discriminazioni significative nella società che li circonda.
La loro esperienza riflette una crescente accettazione e comprensione delle diverse forme di genitorialità, un segnale di speranza per il futuro delle famiglie italiane, in continua evoluzione e sempre più consapevoli del proprio diritto alla felicità e al riconoscimento legale.

La vicenda di Marco, in definitiva, incarna la lotta per un diritto fondamentale: il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia, qualunque sia la sua composizione.

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