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giovedì 13 Novembre 2025

Minacce al Sindaco: Un Cittadino Sfrattato Sfida la Giustizia

In un episodio di crescente tensione sociale e conseguenze legali, Antonio Cipriano, cittadino bitontino con precedenti penali, ha espresso minacce esplicite e violente nei confronti del sindaco Francesco Paolo Ricci, durante la trasmissione “Fuori dal coro” di Rete4.

Le dichiarazioni, riprese in un servizio dedicato all’occupazione abusiva di beni comunali, hanno scatenato un’immediata reazione delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine.
Il fulcro della vicenda risiede in una complessa situazione di marginalità e disagio abitativo.
Cipriano, da vent’anni residente in un immobile di proprietà comunale senza possedere i requisiti necessari, attribuisce al sindaco Ricci la responsabilità diretta del provvedimento di sfratto che lo ha colpito.
Questa percezione di ingiustizia, sommata a un senso di frustrazione e rabbia, ha alimentato un’esplosione verbale di inaudita gravità.

Le minacce, che includono l’intenzione di aggredire fisicamente il sindaco e l’affermazione di essere pronto a subire una pena detentiva anche considerevole, rappresentano una grave violazione della legge e una pericolosa escalation di conflittualità.

L’atto di Cipriano solleva interrogativi profondi sul ruolo della comunicazione televisiva, sulla responsabilità dei singoli individui e sulla gestione dei conflitti sociali.

Le autorità giudiziarie, guidate dal Gip del Tribunale di Bari, hanno prontamente emesso un decreto di divieto di avvicinamento nei confronti di Cipriano.

Quest’ultimo, in segno di sfida o per un mix di ostinazione e difficoltà nell’accettare le limitazioni imposte, ha rifiutato l’applicazione di un braccialetto elettronico, un dispositivo di controllo tecnologico volto a monitorare i suoi spostamenti e a garantire il rispetto del provvedimento cautelare.

La scelta di Cipriano lo ha condotto alla più restrittiva misura dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria, un sistema che impone una verifica costante della sua presenza presso le forze dell’ordine.
La vicenda trascende la semplice denuncia di minacce a un pubblico ufficiale.
Essa riflette una crisi più ampia, legata alla precarietà abitativa, alla marginalizzazione sociale e alla difficoltà di trovare canali di dialogo costruttivi per risolvere conflitti complessi.

L’episodio pone l’accento sulla necessità di rafforzare i servizi di supporto sociale, di promuovere l’accesso alla giustizia per le fasce più vulnerabili della popolazione e di contrastare ogni forma di violenza e intimidazione, preservando al contempo il diritto di espressione, seppur entro limiti di legalità e rispetto per gli altri.

La vicenda di Antonio Cipriano, dunque, si configura come un campanello d’allarme che richiede un’azione tempestiva e mirata per prevenire l’escalation di comportamenti antisociali e per garantire la sicurezza e la serenità della comunità.

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