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sabato 8 Novembre 2025

Modugno, voto di scambio: l’ombra sulla politica locale

L’ombra del voto di scambio politico-mafioso si allunga sulla gestione comunale di Modugno, gettando luce su dinamiche di potere opache e collusione tra politica e criminalità organizzata.
Antonio Lopez, precedentemente assessore alle attività produttive e aspirante candidato alle elezioni regionali pugliesi, ha scelto di esercitare il diritto al silenzio durante l’interrogatorio di garanzia dinanzi al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Montemurro, preannunciando una successiva disponibilità a chiarire le accuse mosse dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

L’indagine, un’articolata operazione che ha scosso la comunità locale, contesta a Lopez l’aver accettato la promessa di Cristian Stragapede, figura considerata un braccio destro del clan Parisi, per l’acquisizione di voti in vista delle elezioni comunali del 2020.
La compesa pattuita, secondo l’accusa, si aggirava intorno ai 25 euro a preferenza, con l’aggiunta di ulteriori utilità non meglio specificate.
L’operazione rivela un sistema strutturato di scambio, che vedrebbe Lopez non solo come esecutore, ma anche come intermediario per conto di Nicola Bonasia, il quale, successivamente eletto sindaco, avrebbe beneficiato di ulteriori promesse di voti da parte di Stragapede, in cambio di un posto di lavoro.
La gravità delle accuse getta una luce cruda sulla corruzione del processo democratico e sull’infiltrazione della criminalità organizzata nelle istituzioni locali.
Parallelamente all’interrogatorio di Lopez, Cristian Stragapede, anch’egli detenuto, ha optato per il silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Le difese legali sono affidate rispettivamente all’avv. Cristian Di Giusto per Lopez e all’avv. Nicola Quaranta per Stragapede.

L’indagine non si limita al presunto accordo di scambio voti-favori.

Un ventaglio di accuse, che spaziano dalla estorsione alla detenzione illegale di armi da fuoco, ha portato alla carcerazione di altri quattro individui: Felice Giuliani, Vincenzo Costantino, Raffaele Strafile ed Eugenio Damiano Giuliani.
Questi ultimi, coinvolti in un contesto più ampio di attività illecite, costituiscono un tassello significativo nell’analisi della rete criminale che opera nell’area.

Felice Giuliani, interrogato per rogatoria, ha scelto di non rispondere alla presenza del suo legale, avv. Gianluca Ursitti, suggerendo un quadro complesso di complicità e riluttanza a collaborare con le autorità.

L’operazione testimonia l’impegno costante delle forze dell’ordine e della magistratura nel contrasto alla criminalità organizzata, svelando meccanismi di corruzione e collusione che minano la legalità e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

L’inchiesta rappresenta un momento cruciale per il Comune di Modugno, chiamato a confrontarsi con un passato di sospetti e a ricostruire un futuro basato sulla trasparenza e sull’integrità.

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