martedì, 15 Luglio 2025
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Nuova Speranza Oncologica: Studio Innovativo a Bari

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Una nuova speranza per i pazienti oncologici: l’avvio di uno studio clinico innovativo sull’immunoterapia personalizzata a BariL’Istituto dei Tumori Giovanni Paolo II di Bari si distingue come centro all’avanguardia nell’oncologia, aprendo le porte a una nuova era di trattamenti personalizzati. L’ospedale ha recentemente somministrato la prima dose di un vaccino terapeutico sperimentale contro il tumore del polmone, nell’ambito di uno studio clinico internazionale di rilevanza globale. L’Istituto barese è l’unico centro di eccellenza in Puglia a partecipare a questa iniziativa, che coinvolge dieci centri specializzati in tutta Italia. Attualmente, altre quindici persone attendono di essere incluse nello studio.Questo approccio terapeutico rappresenta una svolta rispetto alla tradizionale prevenzione attraverso la vaccinazione. Il vaccino V940, frutto di una collaborazione tra Moderna e Msd (Merck, Sharp e Dohme), è una formulazione a mRNA personalizzata, originariamente sviluppata e testata anche per il trattamento del melanoma. La sua innovatività risiede nella sua capacità di potenziare le terapie oncologiche già in uso, agendo in sinergia con chemioterapia e immunoterapia.Il processo di creazione del vaccino è altamente sofisticato e su misura. Dopo un intervento chirurgico volto alla rimozione del tumore, un campione di tessuto viene analizzato per identificare le mutazioni genetiche specifiche del tumore di quel particolare paziente. Queste mutazioni costituiscono una sorta di “firma” unica, che viene utilizzata per progettare un mRNA sintetico. Questo mRNA “insegna” al sistema immunitario del paziente a riconoscere e attaccare le cellule tumorali residue, che potrebbero sfuggire alle terapie convenzionali e portare a recidive.L’obiettivo primario di questo studio clinico è valutare l’efficacia del vaccino terapeutico nel ridurre il rischio di recidive post-operatorie e migliorare la prognosi complessiva dei pazienti. Si prevede che, in combinazione con le terapie standard, il vaccino possa contribuire a una guarigione più duratura e completa. Il vaccino non agisce direttamente sul tumore primario, ma interviene per eliminare le cellule tumorali residue, spesso microscopiche e difficili da individuare.Il commissario straordinario dell’Istituto, Alessandro Delle Donne, ha espresso grande ottimismo riguardo a questa nuova opportunità terapeutica, sottolineando l’importanza di offrire ai pazienti opzioni di trattamento innovative. Domenico Galletta, responsabile dell’Oncologia medica toracica, ha aggiunto che questo vaccino rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro il cancro, offrendo una nuova speranza per i pazienti a rischio di recidiva. Questo studio clinico, con la sua attenzione alla personalizzazione del trattamento, sottolinea l’evoluzione dell’oncologia verso un approccio sempre più preciso e mirato, in grado di rispondere alle esigenze individuali di ogni paziente.

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