Il panorama della psichiatria italiana si rinnova con l’elezione di Guido Di Sciascio alla presidenza nazionale della Società Italiana di Psichiatria (SIP).
L’annuncio, diffuso dall’ASL di Bari, sancisce il passaggio di testimone al termine del 50° Congresso Nazionale SIP, tenutosi a Bari dal 5 all’8 novembre, evento che ha visto la convergenza di esperti, ricercatori e professionisti del settore provenienti da tutta Italia.
Accanto a Di Sciascio, eletto anche Antonio Vita, stimato ordinario di Psichiatria presso l’Università di Brescia, affiancherà il nuovo presidente nel triennio 2025-2028.
La nomina di Di Sciascio rappresenta un momento significativo per la disciplina, poiché il suo percorso professionale è intrinsecamente legato alla promozione di un approccio integrato e centrato sulla persona all’interno del sistema di cura.
La sua carriera è stata costellata da un impegno costante nella progettazione e implementazione di un modello di psichiatria pubblica che trascende le tradizionali barriere tra ospedale e territorio, favorendo la creazione di percorsi di cura fluidi e personalizzati.
“Il mio coinvolgimento con la SIP ha radici che affondano in più di due decenni,” dichiara Di Sciascio, riflettendo sulla sua esperienza.
“Questi anni mi hanno portato a comprendere l’importanza di unire l’innovazione scientifica con la cura umana, creando un ambiente di fiducia e comprensione per i pazienti e le loro famiglie.
“La visione che guiderà la presidenza di Di Sciascio è ambiziosa: rafforzare il ruolo cardine della psichiatria pubblica, garantendo un accesso equo e tempestivo alle cure per tutti i cittadini.
Questo implica non solo il consolidamento del modello dipartimentale, con le sue potenzialità di coordinamento e integrazione, ma anche l’adozione di un approccio partecipativo nella governance.
La sua leadership si prefigge di creare un tavolo di confronto e collaborazione tra le diverse componenti del sistema sanitario – ospedali, università, servizi territoriali – ponendo il benessere del paziente e il supporto alla sua rete familiare come priorità assolute.
L’elezione di Di Sciascio non è solo una nomina formale, ma un segnale di cambiamento e di evoluzione per la psichiatria italiana.
Il suo impegno per un approccio olistico e partecipativo promette di portare avanti un cambiamento significativo nel modo in cui vengono concepiti e offerti i servizi di salute mentale, contribuendo a una società più consapevole e inclusiva nei confronti delle problematiche psichiatriche.
La sfida che lo attende è quella di tradurre questa visione in azioni concrete, affrontando le sfide emergenti nel campo della salute mentale e promuovendo una cultura della prevenzione e del benessere psicologico per tutti.







