La presenza del Parrocchetto monaco ( *Brotogeris sanctus* ), specie alloctona originaria del Sud America, rappresenta una sfida ecologica emergente per la biodiversità pugliese e per il settore agricolo regionale.
Per affrontare questa problematica in maniera proattiva e scientificamente fondata, la Regione Puglia, in sinergia con l’Università Aldo Moro di Bari, ha avviato un complesso progetto di monitoraggio e gestione.
L’iniziativa mira a delineare una strategia mirata a minimizzare gli impatti negativi derivanti dall’insediamento di questa specie, sempre più radicata nel territorio.
Il progetto si articola su diversi livelli, comprendendo un’approfondita analisi della distribuzione attuale del Parrocchetto monaco, identificando aree di maggiore concentrazione e percorsi di espansione.
L’Università Aldo Moro, con competenze specifiche in ecologia e comportamento animale, si occuperà di condurre un censimento dettagliato delle popolazioni, utilizzando tecniche di rilevamento avanzate e analisi statistica per quantificare l’entità del fenomeno.
Questi dati saranno cruciali per comprendere le dinamiche di crescita della popolazione e per prevedere eventuali future migrazioni.
Un elemento distintivo del progetto è l’adozione di un approccio partecipativo, attraverso un programma di “citizen science”.
I cittadini, attivi osservatori del proprio ambiente, sono invitati a segnalare avvistamenti e nidificazioni tramite una piattaforma online dedicata.
Questa preziosa fonte di dati, integrata con i rilevamenti professionali, contribuirà a creare una mappa dinamica e accurata della presenza del Parrocchetto monaco nel territorio regionale.
Parallelamente al monitoraggio, l’iniziativa prevede lo sviluppo di linee guida scientifiche per un controllo numerico sostenibile, basate sulle migliori pratiche internazionali e tenendo conto delle peculiarità dell’ecosistema pugliese.
Questo non implica necessariamente l’eradicazione della specie, un obiettivo spesso irrealizzabile e potenzialmente dannoso per la biodiversità, ma piuttosto l’implementazione di misure volte a limitare la sua espansione e a mitigare gli impatti negativi.
Tra questi impatti figurano la competizione con specie autoctone per risorse alimentari e siti di nidificazione, e i danni diretti alle coltivazioni agricole, in particolare ad oliveti e vigneti.
Il Parrocchetto monaco, con il suo comportamento gregario e la sua predilezione per i semi e i germogli, può causare perdite economiche significative per gli agricoltori.
La Regione Puglia assumerà la responsabilità della redazione del Piano di Gestione del Parrocchetto monaco, un documento strategico che definirà le azioni concrete da intraprendere per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il Piano sarà condiviso e diffuso a tutti gli stakeholder coinvolti: cittadini, agricoltori, amministrazioni locali, associazioni ambientaliste e operatori del settore agricolo, al fine di promuovere una gestione consapevole e condivisa del problema.
La trasparenza e la comunicazione efficace saranno elementi chiave per il successo dell’iniziativa, garantendo un coinvolgimento attivo della comunità locale nella salvaguardia del patrimonio naturale pugliese.
I risultati della ricerca, le linee guida operative e le buone pratiche di intervento saranno divulgati attraverso report scientifici, pubblicazioni specialistiche e campagne di comunicazione mirate.