L’Evoluzione del Piatto Italiano: Uno Sguardo ai Consumi di Pasta in VariazioneLa pasta, più che un semplice alimento, è diventata un simbolo culturale dell’Italia, un’icona che trascende i confini geografici e si consolida come parte integrante dell’identità nazionale.
 Sebbene il suo consumo affondi le radici in un passato lontano, la sua centralità nella dieta contemporanea italiana è un fenomeno che si è consolidato soprattutto a partire dalla fine dell’Ottocento, un’epoca di trasformazioni sociali ed economiche che hanno portato la pasta a diventare accessibile a strati sempre più ampi della popolazione.
Un’analisi recente dei dati di vendita di Coop Alleanza, in vista del Pasta Day, offre un quadro affascinante sulle preferenze dei consumatori italiani, rivelando dinamiche inaspettate e conferme di tendenze consolidate.
 Nel 2024, la cooperativa ha registrato un fatturato di 70,7 milioni di euro derivante dalla vendita di 55,5 milioni di confezioni di pasta, un dato che testimonia la sua indiscussa popolarità.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, le penne, sia lisce che rigate, si contendono il primato, superando in volumi di vendita gli intramontabili spaghetti.
Questa preferenza per i formati “corti”, caratterizzati da una lunghezza inferiore ai 7 centimetri, riflette forse una ricerca di praticità e versatilità in cucina, adatta a preparazioni rapide e diversificate, dall’amatriciana alla pasta al forno.
 Tra le penne, la versione rigata si afferma come la più richiesta, rappresentando il 76% del totale, un risultato che sottolinea l’importanza della texture nella percezione del gusto.
L’analisi rivela inoltre una polarizzazione dei consumi: la pasta di semola secca domina con una quota preponderante, seguita dalla pasta fresca e, in misura minore, dalla pasta all’uovo.
 La pasta fresca, in particolare, si distingue per la sua offerta diversificata, con un focus sulla pasta ripiena che conquista il podio con 5,4 milioni di confezioni.
 Tortellini, ravioli e cappelletti si contendono la palma dei formati preferiti, con una netta prevalenza di ripieni a base di carne e, sorprendentemente, di prosciutto crudo, un indicatore di un’evoluzione dei gusti verso sapori più ricchi e ricercati.
Il segmento della pasta all’uovo, pur occupando una posizione di nicchia, mantiene una sua rilevanza, con tagliatelle che si confermano come le più amate, testimoniando un legame con le tradizioni regionali e la ricerca di un’esperienza gustativa più autentica.
L’avvento dell’e-commerce ha introdotto ulteriori sfumature nel panorama dei consumi.
 L’analisi dei dati di Easycoop, il servizio di vendita online di Coop Alleanza, evidenzia una prevalenza di acquisti di pasta di semola, seguita dalla pasta fresca e, in misura minore, dalla pasta all’uovo, con una significativa incidenza di prodotti a marchio Coop, a testimonianza della fiducia dei consumatori verso i marchi del territorio.
 L’evoluzione dei consumi di pasta in Italia non è quindi solo una questione di numeri, ma riflette un cambiamento culturale più ampio, un adattamento ai ritmi di vita moderni, una ricerca di nuovi sapori e un apprezzamento sempre maggiore per la qualità e la tradizione, elementi che continuano a rendere la pasta un pilastro fondamentale della gastronomia italiana.



 
                                    



