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domenica 26 Ottobre 2025

Pasta Day: Sorprese e Tradizioni Alimentari Italiane

L’innegabile centralità della pasta nella cultura gastronomica italiana è un dato di fatto, consolidato nel tempo e ampiamente riflesso dalle abitudini d’acquisto degli italiani.

Un’analisi condotta da Coop Alleanza in vista del Pasta Day, il 25 ottobre, ha rivelato dinamiche sorprendenti, sfidando alcune assunzioni consolidate sulle preferenze regionali.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, le penne lisce e rigate si confermano il formato di pasta più popolare a livello nazionale, superando in volumi di vendita gli iconici spaghetti.

Tuttavia, questa tendenza a livello generale non si applica universalmente.

Bari, cuore pulsante della Puglia, presenta un quadro decisamente diverso.
Nel capoluogo barese, gli spaghetti, in particolare nella misura numero 8, regnano sovrani, accumulando oltre 348.000 confezioni vendute, ben al di sopra delle penne.
Questa preferenza sottolinea la profonda radice che la tradizione culinaria locale affonda nel territorio e l’importanza degli spaghetti come simbolo dell’identità gastronomica pugliese.

L’analisi di Coop Alleanza rivela anche una forte affezione alle orecchiette, pasta tipica della regione, che ottiene oltre 92.000 preferenze.
L’origine delle orecchiette, contrariamente a quanto si possa pensare, è oggetto di dibattito, con ipotesi che ne rintracciano la genesi in influenze provenzali.

Al di là delle sue origini, il piatto rappresenta un esempio significativo di design funzionale, come evidenziato dal professor Alberto Grandi, esperto di storia del cibo all’Università di Parma.

Le orecchiette, con la loro forma distintiva, non sono un mero alimento, ma una testimonianza di ingegnosità e adattamento all’ambiente.
I dati di Coop Alleanza evidenziano inoltre una notevole circolazione dei prodotti alimentari all’interno della nazione.

Bologna, ad esempio, registra un consumo di orecchiette superiore a quello di Bari, mentre la vendita di tortellini e lasagne è più elevata a Bologna rispetto a Modena, città notoriamente legata a questi piatti.
Questo fenomeno suggerisce una crescente apertura alla diversità gastronomica e una diminuzione delle barriere geografiche nelle scelte alimentari degli italiani.

La capacità di una cooperativa di vendita di osservare e quantificare tali trend rivela, a sua volta, l’evoluzione dei comportamenti di consumo e la crescente importanza dei dati nell’analisi delle preferenze alimentari.

La globalizzazione del cibo, seppur con radici profonde nella tradizione, si manifesta anche attraverso questi flussi di prodotti regionali che attraversano le diverse aree del Paese.

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