venerdì 3 Ottobre 2025
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Comune di Bari

Protesta a Bari: manifestanti bloccano la stazione per Gaza

Un corteo di attivisti, stimato in diverse decine, ha espresso questa mattina a Bari una veemente protesta a sostegno della popolazione di Gaza e della Global Sumud Flotilla, tentando di forzare l’accesso all’hub ferroviario centrale attraverso un ingresso secondario.

La polizia, schierata in assetto antisommossa, ha intercettato il gruppo, impedendogli di raggiungere la stazione.

Il tentativo di entrata, respinto dalle forze dell’ordine, ha portato i manifestanti a posizionarsi di fronte all’ingresso principale, generando un blocco stradale in via Capruzzi, l’importante arteria che costeggia la stazione.
L’azione, parte di una più ampia strategia di disobbedienza civile, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla drammatica situazione umanitaria nel territorio palestinese e a denunciare, simbolicamente, il ruolo delle politiche internazionali nel perpetuare il conflitto.

“La nostra presenza qui non è un atto di violenza, ma un grido di speranza e solidarietà,” ha dichiarato Antonella De Renzo, rappresentante studentesca e portavoce del corteo.

“Ci siamo visti sbarrare l’accesso e non ci arrenderemo finché la nostra voce non verrà ascoltata.

Vogliamo che la stazione, luogo di connessioni e di passaggio, diventi un palcoscenico per la giustizia e per la pace.

“Tra i partecipanti all’azione di protesta si riconoscono esponenti di diverse realtà politiche e sociali, tra cui Potere al Popolo, Cambiare Rotta, Osa e il Coordinamento Cittadini per la Palestina.
Queste organizzazioni, accomunate dalla volontà di promuovere un’alternativa al sistema attuale, sostengono che il conflitto israelo-palestinese è il risultato di dinamiche geopolitiche complesse e di un’ingiusta distribuzione delle risorse.

Il blocco della stazione, pur causando disagi ai viaggiatori, rappresenta una manifestazione di profonda preoccupazione per i diritti umani e per il rispetto del diritto internazionale.
I manifestanti ribadiscono il loro impegno a mantenere un approccio pacifico, confidando nella possibilità di aprire un dialogo costruttivo con le autorità e con l’opinione pubblica, al fine di contribuire alla ricerca di una soluzione duratura e giusta per il popolo palestinese.
La loro permanenza in loco, in attesa di sviluppi, testimonia la determinazione a non rimanere indifferenti di fronte a una crisi umanitaria che richiede un’azione urgente e coordinata a livello globale.

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