La rete stradale pugliese si configura, nel corso del 2024, come teatro di una tragica persistenza: una media di circa trenta incidenti al giorno, con un bilancio costantemente gravato da feriti e, soprattutto, decessi.
I dati diffusi dall’Agenzia Regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio (Asset) dipingono un quadro allarmante, testimoniando un’emergenza sicurezza stradale che richiede un’analisi complessa e interventi mirati.
Nel dettaglio, l’anno si chiude con 11.
026 incidenti, un dato che riflette un aumento del 7,3% rispetto all’anno precedente, con un incremento preoccupante delle vittime, salite a 241.
Questa impennata nella mortalità sottolinea una crisi di sicurezza che trascende la semplice analisi statistica, richiedendo una profonda revisione delle politiche di prevenzione e sensibilizzazione.
La distribuzione geografica degli incidenti rivela significative disomogeneità.
La provincia di Foggia emerge come la più critica, con 1.
384 incidenti e un tragico numero di 54 decessi.
Il Barese segue a distanza, ma con una cifra significativa di quasi 4.
000 sinistri e 53 vittime.
La provincia di Barletta-Andria-Trani, pur registrando un numero inferiore di incidenti (1.
024), non è esente da sofferenza, con 18 morti.
L’analisi delle circostanze rivela una dicotomia preoccupante: se il 71% degli incidenti si verifica in aree urbane, dove la velocità dovrebbe essere moderata e la presenza di pedoni elevata, ben il 76% delle vittime si concentra sulle strade extraurbane, suggerendo una maggiore incidenza di fattori come la velocità eccessiva, la scarsa visibilità e la guida distratta.
La domenica si conferma il giorno più pericoloso, con un indice di mortalità elevato, quasi quattro decessi ogni cento incidenti.
Il 2024 si distingue per un luglio particolarmente critico, con 1.
190 incidenti, ma settembre si rivela il mese più funesto, con un numero di decessi pari a 30.
Le fasce orarie più rischiose si collocano tra le 15 e le 18, presumibilmente legate a traffico intenso e stanchezza alla guida, e tra le 3 e le 6 del mattino, quando la vigilanza e i riflessi potrebbero essere compromessi.
Le cause principali degli incidenti rimangono in gran parte riconducibili a comportamenti umani rischiosi: l’eccesso di velocità, una delle principali cause di morte sulle strade, e la distrazione al volante, alimentata dalla crescente complessità della vita quotidiana e dall’uso di dispositivi digitali.
A questo si aggiunge un fattore emergente, con un aumento significativo degli incidenti che coinvolgono monopattini elettrici, incrementati del 36,9% rispetto al 2023, evidenziando la necessità di regolamentare l’uso di questi mezzi di trasporto e di sensibilizzare gli utenti sulle regole di sicurezza.
Di fronte a questo scenario, si rafforza l’urgenza di ripensare la mobilità sulla base di principi di sostenibilità e sicurezza.
L’amministrazione regionale sta lavorando per ottimizzare il sistema di trasporto pubblico, rendendolo più efficiente e attrattivo, al fine di incentivare l’abbandono dei veicoli privati e ridurre il traffico.
Tuttavia, come sottolinea il direttore generale di Asset, Elio Sannicandro, la chiave per invertire la tendenza risiede in una profonda riflessione sui comportamenti individuali e in un impegno collettivo per la prevenzione.
Non si tratta solo di migliorare le infrastrutture, ma soprattutto di promuovere una cultura della sicurezza stradale, in grado di coinvolgere tutti gli utenti della strada e di incentivare comportamenti responsabili.
La strada, infatti, non è solo un mezzo per raggiungere una destinazione, ma uno spazio condiviso che richiede rispetto, prudenza e responsabilità.