Un’operazione della Guardia di Finanza di Maglie ha messo a segno un significativo colpo contro una sofisticata rete di frodi legate al Superbonus 110%, con un sequestro preventivo di crediti e liquidità per un valore complessivo di oltre un milione di euro. L’indagine, orchestrata a seguito di un’attività di monitoraggio finanziario particolarmente approfondita, ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di quattro persone: il legale rappresentante di una ditta di costruzioni e tre professionisti ingegneristici, accusati di aver orchestrato un meccanismo fraudolento volto all’illegittimo arricchimento a danno dell’erario.Le accuse contestate, formulate dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, includono la truffa aggravata, finalizzata all’ottenimento indebito di finanziamenti pubblici, la falsità ideologica commessa in atti che riguardano la pubblica amministrazione, l’emissione di fatture per operazioni totalmente inesistenti e, in aggiunta, responsabilità amministrativa degli enti a carico della società coinvolta. La gravità del quadro emerge dalla complessità delle operazioni messe in atto, che miravano a simulare la realizzazione di lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica in sei cantieri della provincia di Lecce, generando così crediti d’imposta fittizi.L’indagine ha rivelato un sistema complesso e strutturato, alimentato da una rete di fatture false per un ammontare di quasi tre milioni di euro. Queste fatture, deliberatamente inserite nel sistema dell’Agenzia delle Entrate, servivano a generare i crediti d’imposta che venivano poi monetizzati attraverso cessioni a terzi. La complessità del sistema dimostra una pianificazione accurata e un livello di coordinamento tra i presunti responsabili, suggerendo un’organizzazione criminale ben radicata.Il sequestro preventivo, eseguito in diverse sedi, ha interessato istituti bancari, finanziari e postali, nonché società terze che si occupavano della cessione dei crediti e il “cassetto fiscale” della ditta costruttrice. Questa azione mira a bloccare i flussi finanziari derivanti dalle attività illecite e a garantire che i beni illeciti siano disponibili per eventuali risarcimenti alle casse dello Stato. L’operazione della Guardia di Finanza sottolinea l’importanza del controllo e del contrasto alle frodi fiscali, in particolare in contesti di agevolazioni pubbliche come il Superbonus 110%, dove la complessità delle procedure e l’entità delle risorse coinvolte possono favorire l’insorgenza di comportamenti illeciti. L’inchiesta è in corso e ulteriori sviluppi sono attesi nel corso delle prossime settimane.
Superbonus 110%, Truffa da un Milione: Colpiti a Maglie
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