Il convegno “Criminalità diffusa e tutele per le forze dell’ordine”, tenutosi nella Questura di Taranto, ha rappresentato un momento cruciale di riflessione e programmazione, a seguito di un decennio segnato da scelte politiche che hanno marginalizzato la sicurezza come fattore prioritario.
L’intervento del Sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ha chiarito l’inversione di rotta in atto: la sicurezza non è più un mero onere finanziario, bensì un investimento strategico per la coesione sociale e lo sviluppo economico del territorio.
L’impegno del governo si traduce in un piano ambizioso di potenziamento delle risorse umane, con l’assunzione di 36.000 nuove unità, affiancato dall’introduzione di strumenti tecnologici avanzati, come bodycam e taser, per garantire maggiore protezione agli operatori e trasparenza nell’esercizio delle loro funzioni.
La partecipazione di figure chiave del panorama istituzionale e giudiziario – il Prefetto Paola Dessì, il Questore Michele Davide Sinigaglia, il sostituto Procuratore Francesca Colaci – ha confermato l’importanza di un approccio sinergico e multidisciplinare nella lotta alla criminalità.
Il tragico epilogo che ha colpito l’Arma dei Carabinieri, con la perdita di tre militari, ha sottolineato con drammatica chiarezza i rischi quotidiani a cui sono esposti gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, mettendo in luce la necessità di misure di sicurezza più efficaci e di un sostegno morale e materiale adeguato.
Oltre alla disamina delle strategie operative, il convegno ha offerto un’analisi approfondita delle dinamiche criminose che affliggono il territorio tarantino.
Francesco Francavilla, funzionario della squadra mobile, ha delineato le caratteristiche e le modalità operative delle organizzazioni criminali locali, evidenziando la loro capacità di adattamento e la loro pervasività nel tessuto sociale.
Francesco Iacovelli, criminologo, ha focalizzato l’attenzione sui mutamenti sociali che favoriscono l’insorgenza e la perpetrazione del crimine, esaminando le correlazioni tra disagio economico, marginalizzazione, degrado ambientale e aumento della violenza.
Stella Cappelli, segretario generale vicario del Fsp, ha rimarcato il ruolo attivo del sindacato nella definizione del “decreto sicurezza”, sottolineando l’importanza di una rappresentanza sindacale forte e indipendente per tutelare i diritti e la sicurezza degli operatori.
Il dialogo aperto e costruttivo tra istituzioni, magistratura, forze dell’ordine, rappresentanti sindacali e cittadini, promosso dalla moderazione di Elena Ricci, ha rappresentato un elemento distintivo del convegno, rafforzando il senso di responsabilità condivisa nella difesa della legalità e nella ricerca di soluzioni concrete per contrastare la criminalità, riaffermando il ruolo imprescindibile delle forze dell’ordine come pilastri della convivenza civile e garanti del rispetto dei diritti.
Il convegno ha, di fatto, segnato un passo significativo verso una nuova stagione di impegno e collaborazione.