Taranto, scioperi sospesi: sindacati al dialogo per il futuro siderurgico

La complessa vicenda industriale di Taranto ha visto, nelle ultime ore, una sospensione temporanea delle proteste che avevano paralizzato la città.

Le segreterie sindacali Fim, Fiom, Uilm e USB, in un atto di responsabilità e pragmatismo, hanno deciso di interrompere lo sciopero proclamato ad oltranza martedì, riorientando l’azione sindacale verso un dialogo più strutturato con le istituzioni.

Questa scelta, lungi dall’essere una resa, si configura come una pausa strategica volta a intensificare la pressione negoziale attraverso un canale formale: il consiglio di fabbrica, convocato in maniera permanente.
La decisione è maturata in un contesto di profonda amarezza e frustrazione.

La città di Taranto, già provata da decenni di promesse non mantenute e da una gestione industriale problematica, si è trovata a sopportare un ulteriore onere con queste azioni di protesta.

I sindacati, pur consapevoli del disagio arrecato alla cittadinanza, ribadiscono con forza che la maggioranza della popolazione condivide la rivendicazione dei lavoratori, riconoscendo la legittimità della loro lotta per la tutela dell’occupazione e la salvaguardia del tessuto socio-economico locale.

La liberazione delle arterie stradali, 106 e 100, avvenuta nella serata precedente, testimonia la volontà di minimizzare l’impatto delle proteste sulla vita quotidiana dei cittadini.

Tuttavia, le due giornate di mobilitazione hanno rappresentato un segnale inequivocabile di conflitto, diretto al governo italiano, che con la presentazione del cosiddetto “piano corto” ha innescato un processo di chiusura degli stabilimenti precedentemente appartenuti a Ilva.
La critica più aspra rivolta ai vertici governativi riguarda il silenzio assordante che ha caratterizzato la loro risposta alle rivendicazioni dei lavoratori.
Un silenzio percepito come indifferenza nei confronti delle sofferenze di migliaia di persone che hanno partecipato attivamente allo sciopero.

I sindacati metalmeccanici considerano inaccettabile questa mancanza di ascolto e si riservano il diritto di proseguire nella mobilitazione, reiterando la richiesta di una convocazione urgente di un tavolo negoziale a Palazzo Chigi.
L’obiettivo primario è il ritiro del piano di chiusura e la definizione di un percorso industriale sostenibile che garantisca il futuro degli stabilimenti e dei lavoratori.
In coerenza con questa linea di azione unitaria, anche le rappresentanze sindacali dell’appalto Eni hanno comunicato la sospensione dello sciopero precedentemente indetto, rafforzando il fronte comune tra ADI in AS, Ilva in AS e Appalto.
La speranza è che questa pausa permetta di innescare un dialogo costruttivo e di evitare ulteriori escalation che potrebbero compromettere il futuro dell’industria siderurgica tarantina e il benessere della comunità locale.

L’unità sindacale e la pressione costante rimangono gli strumenti chiave per ottenere risultati concreti e garantire un futuro dignitoso per i lavoratori e la città di Taranto.

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