venerdì 3 Ottobre 2025
15.3 C
Comune di Bari

Taranto, un fiume umano per la Palestina: protesta e solidarietà.

Un fiume umano, ostinato e determinato, serpeggia per le vie di Taranto, un corteo di protesta che si fa eco di un grido universale: “Fermiamo il genocidio in Palestina, sosteniamo la Global Sumud Flotilla”.

La pioggia, lungi dall’intaccare lo spirito di resilienza dei manifestanti, sembra amplificare la drammaticità del momento, un monito costante sulla sofferenza che affligge il popolo palestinese.
La mobilitazione, indetta in concomitanza con lo sciopero generale promosso da CGIL e USB, trascende i confini del sindacato, unendo studenti, lavoratori, pensionati, esponenti di associazioni civiche, figure politiche e cittadini comuni in un atto di solidarietà incondizionata.
Il percorso, che si snoda dall’Arsenale della Marina militare fino a Piazza della Vittoria, si conclude con un sit-in e un intervento di attivisti, il cui slogan “Palestina libera” risuona come un’affermazione di speranza e un appello all’azione.
“Stiamo assistendo a un genocidio, un massacro trasmesso in diretta mondiale, e questo è moralmente inaccettabile”, dichiara con fermezza Giovanni D’Arcangelo, segretario generale della CGIL di Taranto.

Le sue parole, cariche di indignazione e urgenza, riflettono il senso di impotenza e la necessità imperativa di reagire.
La manifestazione non è semplicemente un atto di protesta, ma una presa di posizione etica, un rifiuto di rimanere indifferenti di fronte all’orrore.

Il popolo palestinese è vittima di una narrazione distorta, di una semplificazione che nega la complessità della sua storia e la legittimità delle sue rivendicazioni.
La mobilitazione a Taranto rappresenta un tentativo di riaffermare questa verità, di dare voce a chi non ne ha, di rompere il silenzio assordante che troppo spesso avvolge la questione palestinese.

La Global Sumud Flotilla, un’iniziativa coraggiosa che mira a rompere il blocco di Gaza, simboleggia la determinazione a non cedere alla rassegnazione, a continuare a lottare per la giustizia e la dignità.

Il sostegno popolare a questa iniziativa dimostra una crescente consapevolezza dell’importanza di agire concretamente per alleviare la sofferenza del popolo palestinese e per promuovere una soluzione pacifica e duratura.
Negare la necessità di mobilitazione in questo momento significa negare l’umanità stessa, è un atto di profonda disumanità che non può essere tollerato.

La manifestazione di Taranto è un atto di speranza, un rifiuto della rassegnazione, un impegno a continuare a lottare per un futuro in cui la giustizia e la pace possano finalmente prevalere.
È un monito a non dimenticare, a non tacere, a non abbandonare il popolo palestinese nella sua lotta per la libertà e l’autodeterminazione.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -