La comunità di Taranto ha dedicato una piazza a Francesco Vaccaro, giovane uomo il cui percorso di vita, seppur tragicamente interrotto, incarna un esempio di resilienza e determinazione.
Il 29 maggio 2019, all’età di vent’anni, Francesco si è spento a causa di un’anemia emolitica autoimmune, una malattia che lo aveva tenuto in una lotta costante, ma che non aveva mai scalfito il suo spirito combattivo.
La piazza, situata nella rotonda antistante la parrocchia Gesù Divin Lavoratore, nel quartiere Tamburi, rappresenta un atto di memoria collettiva, un omaggio a un ragazzo che ha saputo trasformare la sofferenza in forza.
Francesco, un giovane con profonde aspirazioni culturali e intellettuali, ha conseguito il diploma all’istituto professionale Cabrini, brillantemente, a settembre 2017.
La difficoltà di sostenere l’esame in ospedale, a causa dell’acuirsi della patologia, non ha in alcun modo scalfito la sua volontà.
Il motto “Arrendersi? Mai!”, divenuto il titolo del suo libro di fotografie, testimonia la sua filosofia di vita, un invito a perseverare di fronte alle avversità.
Queste immagini, frutto di una sensibilità artistica acuta, offrono uno sguardo intimo e commovente sulla sua visione del mondo, offrendo un prezioso lascito alla città.
La cerimonia di inaugurazione, ricca di commozione, ha visto la presenza dei genitori, Milena Cito e Donato Vaccaro, testimoni diretti di un cammino segnato dalla sofferenza, ma illuminato dalla speranza e dall’amore.
L’assessore Maria Lucia Simeone, in rappresentanza del Comune, ha sottolineato come la storia di Francesco possa ispirare i giovani a non cedere di fronte alle difficoltà, a trovare la forza di superare gli ostacoli e a coltivare i propri sogni.
Padre Gianni Passacantilli ha impartito la benedizione della targa, un gesto simbolico di pace e serenità.
Un sentito ringraziamento è stato espresso dal padre, Donato Vaccaro, a tutti coloro che hanno reso possibile questo momento di celebrazione e di ricordo.
La piazza Vaccaro non è solo un luogo fisico, ma un simbolo di speranza e di ispirazione per l’intera comunità tarantina, un monito a onorare la memoria di un giovane uomo che ha incarnato i valori della resilienza, della perseveranza e dell’amore per la vita.
È un invito a ricordare che anche nei momenti più difficili, la forza interiore e la determinazione possono illuminare il cammino e lasciare un segno indelebile nel cuore degli altri.
