Un velo di dolore e sgomento avvolge Andria e l’intera comunità barese a seguito di una tragedia sulla provinciale 231, un evento che ha strappato via tre esistenze preziose e solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza stradale e la responsabilità individuale.
La Procura di Trani ha avviato un’indagine per omicidio stradale plurimo, un atto necessario per accertare le dinamiche precise che hanno condotto a questa immane perdita.
Le vittime, tre uomini di 30, 50 e 70 anni, erano membri attivi della sezione Avis di Andria, un’associazione che da decenni incarna i valori di solidarietà, altruismo e impegno civile.
Stavano percorrendo la provinciale in gruppo, dedicati alla loro passione per la bicicletta, quando un’autovettura, guidata da un uomo barese, li ha investiti, privandoli in un istante della loro vita.
Il conducente è stato iscritto nel registro degli indagati, un passo formale che apre una fase cruciale delle indagini, volta a ricostruire la sequenza degli eventi e a determinare le cause responsabili del disastro.
La scena del crimine è stata immediatamente sigillata e i veicoli coinvolti sottoposti a sequestro, al fine di consentire perizie tecniche accurate che possano far luce sulle condizioni dei mezzi e sull’eventuale ruolo di fattori meccanici nell’accaduto.
Il conducente dell’autovettura, sebbene ferito e trasportato in codice rosso al Policlinico di Bari, è oggetto di indagine, e le sue condizioni non diminuiscono la gravità delle accuse che lo attendono.
La sindaca di Andria, Giovanna Bruno, in un messaggio di profondo cordoglio, ha espresso il dolore dell’intera città, ricordando le vittime non solo come appassionati ciclisti, ma soprattutto come persone dedite al servizio della comunità attraverso l’associazione Avis.
Ha sottolineato come questi uomini abbiano incarnato i valori positivi e l’impegno sociale che rappresentano un pilastro fondamentale per la crescita e il riscatto della città.
La campagna di sensibilizzazione alla donazione di sangue, recentemente promossa dall’Avis, si rivela ora un amaro contrappunto alla tragedia, un monito sulla fragilità della vita e sull’importanza di gesti di generosità che, purtroppo, non hanno potuto salvare queste esistenze.
La sindaca ha lanciato un appello al rispetto della vicenda, invitando alla sobrietà e al silenzio, in segno di commiato per chi non c’è più, sostegno per chi è in stato di shock e compassione per i familiari addolorati.
Questa tragedia non è solo un incidente, ma una ferita profonda nel tessuto sociale, un evento che richiede un’indagine rigorosa, un ricordo duraturo e una riflessione collettiva sulla sicurezza stradale, la responsabilità individuale e il valore inestimabile della vita umana.
La comunità intera è chiamata a onorare la memoria delle vittime, promuovendo una cultura della prudenza e della consapevolezza al volante, per evitare che simili tragedie si ripetano.