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mercoledì 12 Novembre 2025

Tragedia sulla 100: Appello al Ministro per più sicurezza.

Un’emergenza stradale, un grido di speranza: la Statale 100 tra vita e ingegneriaIl lutto recente sulla Statale 100, con la perdita di due giovani vite umane in un incidente tra San Basilio e Mottola, non è altro che l’ennesima, dolorosa manifestazione di una criticità strutturale che affligge la rete viaria tarantina.

La tragedia, che ha visto coinvolti due residenti di Conversano, impone una riflessione urgente e un’azione decisa, al di là delle condoglianze e delle solite dichiarazioni di plauso.
Il tratto stradale in questione, cruciale per i collegamenti tra il Salento e il resto della regione, è attualmente in fase di Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE) per un ampliamento a quattro corsie con spartitraffico centrale.
Questo significa che il processo è ancora agli albori, intrappolato in una burocrazia lenta e complessa che, con i suoi ritmi lenti, rischia di perpetuare un ciclo di incidenti e sofferenza.
Il Comitato Strade Sicure, guidato da Vanni Caragnano, lancia un appello diretto al Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, chiedendo un intervento straordinario attraverso il commissariamento dell’opera.
Questa misura, per quanto drastica, si rende necessaria per accelerare significativamente i tempi di realizzazione e per evitare un’attesa che si protraerebbe per altri 8-10 anni, anni che potrebbero essere segnati da ulteriori perdite umane.
È doveroso riconoscere l’impegno profuso finora dal Governo, testimoniato dalla copertura finanziaria per il primo tratto (Gioia del Colle-nuova rotatoria di San Basilio-Mottola), che ha richiesto ben dieci anni per essere raggiunta.

La lezione appresa da questa esperienza è chiara: la pazienza non è un lusso che possiamo permetterci quando si tratta di sicurezza stradale.

Il commissariamento, a differenza dei meccanismi ordinari, potrebbe ridurre drasticamente i tempi, portandoli a un arco temporale di soli due anni.
Il Comitato Strade Sicure, forte della fiducia che ripone nella sensibilità del Ministro, ha già espresso formalmente la richiesta di un incontro, coinvolgendo anche l’ANAS, per esplorare soluzioni immediate e mirate.

L’obiettivo è quello di trovare un punto di svolta, un’inversione di rotta che porti a una revisione dei processi e a un’accelerazione dell’attuazione del progetto.

Questa non è solo una questione di infrastrutture; è una questione di responsabilità sociale, di rispetto per le vite umane.

La Statale 100 non deve essere ricordata come una strada di dolore, ma come un esempio di come la determinazione e l’azione collettiva possano trasformare un pericolo in un’opportunità di progresso e sicurezza.
È ora di agire, non di rimandare, perché ogni giorno di attesa ha un costo in termini di vite perdute e famiglie distrutte.

La speranza è che il grido di dolore si trasformi in un’azione concreta, restituendo alla comunità un tratto di strada sicuro e all’infrastruttura un ruolo di collegamento e progresso, e non di lutto.

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