La costa barese, un tempo sinonimo di spensieratezza estiva, è stata teatro in questi giorni di tragiche vicende legate al mare, sollevando interrogativi urgenti sulla sicurezza balneare e la gestione dei rischi ambientali. La più recente, avvenuta nella mattinata di oggi a Margherita di Savoia, ha visto la perdita di un uomo di 49 anni, la cui vita è stata spegnata dalle acque agitate. La forza del mare, esacerbata da condizioni meteorologiche avverse, ha improvvisamente trascinato l’uomo sott’acqua, provocando un arresto cardiaco fatale. Nonostante l’intervento tempestivo del team di soccorso proveniente da Zapponeta, le loro cure si sono rivelate vane, confermando l’irreversibilità della situazione.Contemporaneamente, una vicenda parallela ha visto un giovane di 20 anni lottare per la sopravvivenza. Il ragazzo, anch’egli coinvolto in una situazione di annegamento, è stato tempestivamente soccorso dal personale del 118 della ASL Bat. La rapidità della risposta ha permesso il suo trasporto in codice rosso all’ospedale Dimiccoli di Barletta, dove attualmente si trova ricoverato. Sebbene le sue condizioni siano considerate non gravi, l’episodio sottolinea la precarietà della vita e l’importanza di un monitoraggio costante delle condizioni del mare.Questi eventi drammatici si inseriscono in un contesto allarmante, segnato da una serie di incidenti che hanno colpito la stessa località di Margherita di Savoia. Meno di un mese fa, un giovane di soli 13 anni ha perso la vita dopo essere stato salvato dalle onde. Trasportato in elicottero all’ospedale di San Giovanni Rotondo, il ragazzo è deceduto poco dopo il suo arrivo, lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nella comunità.La successione di queste tragedie solleva interrogativi pressanti sulla sicurezza delle spiagge, sull’efficacia dei sistemi di sorveglianza e sulla necessità di una maggiore sensibilizzazione del pubblico riguardo ai pericoli del mare. Oltre alle tradizionali misure di prevenzione, come la presenza di bagnini e la segnalazione delle correnti pericolose, emerge la necessità di valutare interventi più strutturali, come la realizzazione di opere di mitigazione dell’erosione costiera e l’implementazione di sistemi di allerta precoce per eventi meteorologici avversi. La tragedia non è solo un incidente, ma un campanello d’allarme che richiede un’azione concertata da parte delle istituzioni, degli operatori del settore e dei cittadini, al fine di preservare la vita e garantire un accesso sicuro al mare, un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore. La memoria delle vittime impone un impegno concreto per evitare che simili dolori si ripetano.