Un’ombra di sospetto si allunga sulla comunità di Bisceglie, nel nord della provincia barese, a seguito di un tragico incidente sul lavoro che ha spezzato la giovane vita di Giovanni Belgiovine, 26 anni.
L’evento, avvenuto ieri pomeriggio nel piazzale di un frantoio situato in via San Pietro, ha immediatamente scatenato un’indagine condotta dalla Procura di Trani, formalmente avviata con l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
L’accaduto vede coinvolto un muletto, guidato dalla vittima, che durante una manovra di scarico o movimentazione materiali si è improvvisamente ribaltato, causando la morte del giovane operatore.
L’assenza di immediate disposizioni per un’autopsia sul corpo di Belgiovine suggerisce, almeno inizialmente, una valutazione di minore complessità nel quadro degli eventi, sebbene l’indagine approfondirà inevitabilmente le dinamiche e le responsabilità.
L’area dell’incidente, il muletto stesso e una vasta gamma di documentazione aziendale sono stati posti sotto sequestro, al fine di preservare l’integrità delle prove e consentire un’analisi forense completa.
I Carabinieri, delegati alla conduzione delle indagini, stanno vagliando con meticolosità i riscontri, focalizzandosi non solo sulla ricostruzione precisa della sequenza degli eventi – un’operazione che richiederà probabilmente l’ausilio di esperti in sicurezza sul lavoro e ingegneri – ma anche sull’identificazione di eventuali negligenze procedurali o carenze strutturali che potrebbero aver contribuito al disastro.
L’inchiesta si prefigge di determinare se la vittima abbia agito in maniera corretta, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e nell’uso corretto del macchinario, e se l’azienda abbia adeguatamente provveduto alla formazione del personale, alla manutenzione degli impianti e all’adeguatezza delle procedure operative.
Elementi cruciali saranno, quindi, l’analisi dei registri di manutenzione del muletto, la verifica della conformità del piazzale alle normative di sicurezza, e l’accertamento della presenza e dell’efficacia dei dispositivi di protezione individuale utilizzati dall’operatore.
Al di là dell’immediata indagine penale, l’evento solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla necessità di una cultura della prevenzione più radicata e sulla responsabilità collettiva di garantire che tragedie simili non si ripetano.
La comunità di Bisceglie è in lutto per la perdita di un giovane cittadino e attende con ansia che la verità venga a galla, affinché possa essere fatta giustizia e si possano trarre lezioni concrete per il futuro.








