Il Policlinico di Bari si conferma un punto di riferimento nazionale nel campo dei trapianti, testimoniando un modello di eccellenza che va oltre la mera esecuzione di interventi, abbracciando un’integrazione sistemica e un’attenzione costante all’innovazione. Durante il meeting Grandi Ospedali di Torino, il Direttore Generale Antonio Sanguedolce ha illustrato come l’esperienza maturata nella regione, e in particolare nell’ambito del Centro Regionale Trapianti, abbia permesso di raggiungere risultati significativi, contraddistinti da una riduzione drastica dei tempi di attesa e da un’alta qualità dell’assistenza.Nei primi mesi del 2025, l’attività trapiantologica ha registrato un volume considerevole: 112 interventi complessivi, distribuiti in 41 trapianti cardiaci, 31 di fegato e 40 di rene. Questi numeri, di per sé rilevanti, assumono un significato ancora maggiore se messi in relazione con i tempi di attesa, un parametro cruciale per i pazienti e le loro famiglie. A differenza della media nazionale, che vede tempi di attesa per il trapianto di fegato che si attestano a 1,6 anni e per il cuore a ben 3,3 anni, in Puglia questi tempi si riducono drasticamente a 0,3 e 0,6 anni rispettivamente. Questo risultato è il frutto di una strategia mirata, che ha portato alla creazione di un unico dipartimento funzionale, unendo le 15 unità operative coinvolte nel programma trapianti. Un elemento chiave di questo approccio integrato è stata l’istituzione della nuova unità operativa di Danno Epatico e Trapianto, un investimento cruciale per ottimizzare l’assistenza pre e post-trapianto, migliorando la prognosi e la qualità di vita dei pazienti.L’innovazione tecnologica rappresenta un altro pilastro fondamentale della strategia del Policlinico. L’introduzione di sistemi di perfusione avanzati ha ampliato significativamente la capacità di reperire organi anche a distanza considerevole, superando le limitazioni geografiche e garantendo un accesso più ampio a questa risorsa vitale. Questa capacità di estendere la rete di reperimento si riflette nei dati relativi al 2024, quando il 75% dei cuori trapiantati proveniva da fuori regione e il 10% addirittura dall’estero, sottolineando la leadership pugliese in questo specifico settore. L’approccio multiregionale non solo aumenta la disponibilità di organi, ma promuove anche la collaborazione tra diverse strutture sanitarie, favorendo lo scambio di conoscenze ed esperienze.Il Policlinico di Bari non si limita a rispondere alla domanda di trapianti, ma investe attivamente nel futuro del sistema. L’impegno della Regione Puglia, testimoniato dalle oltre 140 nuove assunzioni previste, rafforza la capacità operativa e garantisce una crescita sostenibile dell’attività trapiantologica. Queste nuove risorse – medici, infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici – sono essenziali per mantenere elevati standard di cura e per affrontare le sfide future, come l’ottimizzazione dei processi di valutazione dei pazienti, la ricerca di nuove terapie e l’implementazione di programmi di prevenzione. L’obiettivo finale è quello di creare un sistema sanitario sempre più efficiente, equo e centrato sul paziente, capace di offrire a tutti i cittadini pugliesi e non solo, la possibilità di accedere a cure all’avanguardia e di vivere una vita più lunga e in salute.
Trapianti: Bari, eccellenza nazionale e tempi record
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