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venerdì 31 Ottobre 2025

Truffa da 9 milioni: 41 nuove indagini sull’evasione fiscale

L’inchiesta in corso, che si arricchisce di nuovi elementi e di un’escalation di responsabilità, ha portato alla notifica di indagine formale a ulteriori 41 soggetti, in aggiunta ai precedenti destinatari di provvedimenti restrittivi.

L’azione, eseguita dai militari del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, si inserisce in un’indagine più ampia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, che ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di 9 milioni di euro, a cui si aggiungono i 52 milioni precedentemente bloccati a fine 2024.

L’articolata truffa, orchestrata con una precisione inquietante, si fonda sull’ottenimento illegittimo di crediti d’imposta relativi a presunte lavorazioni edilizie mai effettuate.
L’inganno, abilmente costruito, ha sfruttato lacune e vulnerabilità del sistema di incentivazione fiscale, generando un danno erariale di proporzioni considerevoli.
Le indagini hanno rivelato la creazione di un complesso sistema di depauperazione, che coinvolgeva una rete di prestanome e intermediari finanziari, il cui scopo primario era quello di mascherare l’origine illecita dei crediti e rendere difficoltosa, se non impossibile, la loro tracciabilità.
L’attività investigativa, resa particolarmente complessa dalla sofisticazione dei meccanismi di elusione fiscale, ha permesso di ricostruire la filiera di trasferimento dei crediti fraudolenti.
Questi, accumulati in maniera artificiale, venivano ceduti a prezzi sottostanti il loro valore nominale, alimentando un circolo vizioso di operazioni finanziarie opache.
Il successivo ricorso a istituti di credito e intermediari finanziari per la monetizzazione dei crediti, e la loro successiva utilizzo in compensazione di debiti tributari pregressi, hanno materialmente causato il danno alle casse dello Stato.

Le misure cautelari disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Trani, hanno interessato un ampio ventaglio di asset, comprendendo sia beni immobiliari e mobiliari, sia partecipazioni societarie e disponibilità finanziarie presenti su conti correnti.

L’operazione sottolinea la crescente attenzione delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine nel contrasto a fenomeni di evasione fiscale e frode, mettendo in luce la necessità di una revisione sistematica dei controlli e dei meccanismi di verifica per prevenire future truffe di simile portata.

La vicenda solleva, inoltre, interrogativi cruciali sulla governance dei sistemi di incentivi fiscali e sulla necessità di rafforzare i controlli a monte per evitare che tali pratiche fraudolente possano prosperare.

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