Un atto di vandalismo ha colpito la sede del circolo cittadino di Fratelli d’Italia a Manfredonia, innescando un’onda di condanna e riaprendo il dibattito sulla crescente polarizzazione politica nel paese. Nel corso della notte, sconosciuti hanno deturpato un manifesto raffigurante la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con scritte volgari, e hanno apposto una frase carica di significato – “L’unico fascista buono è il fascista morto” – sulla vetrata dell’edificio.Le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato un’indagine per identificare i responsabili, mentre la vicenda ha sollevato interrogativi profondi sulla tenuta del tessuto democratico e sulla capacità di tolleranza all’interno della comunità. Questo episodio, purtroppo, si inserisce in un contesto più ampio di crescenti tensioni sociali e politiche, caratterizzato da un’escalation di linguaggio aggressivo e da un’erosione dei principi fondamentali del confronto civile.Vincenzo Lo Riso, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, ha espresso indignazione per l’atto, interpretandolo come una manifestazione di frustrazione e un tentativo di intimidazione. Ha sottolineato come questi gesti, per quanto riprovevoli, non possano incrinare la determinazione del partito nel perseguire la sua missione politica, basata sull’ascolto dei cittadini e sulla proposta di soluzioni concrete per i problemi del territorio. “Non ci spaventano”, ha affermato, ribadendo l’impegno a rimanere saldi nei valori che guidano l’azione politica, rifiutando qualsiasi forma di violenza verbale o materiale.Il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, ha espresso solidarietà a Lo Riso, definendo l’atto “vergognoso e puerile”. Ha invocato un intervento rapido e risolutivo da parte delle forze dell’ordine, auspicando che la vicenda possa rappresentare un’occasione per riflettere sulla necessità di promuovere una cultura del rispetto e della legalità.L’episodio di Manfredonia non è un evento isolato, ma un campanello d’allarme che evidenzia una pericolosa deriva culturale. La frase incisa sulla vetrata, con la sua implicita negazione del diritto all’espressione politica e la sua evocazione di un passato traumatico, è un monito sulla fragilità delle istituzioni democratiche e sulla necessità di difendere con fermezza i principi di libertà e pluralismo. Oltre all’indagine giudiziaria, è imprescindibile un’azione di sensibilizzazione e di educazione alla cittadinanza attiva, che promuova il dialogo costruttivo e contrasti ogni forma di intolleranza e di violenza. La risposta a questo atto vandalico non può essere solo una condanna, ma un impegno concreto per costruire una società più giusta, inclusiva e rispettosa delle diversità.
Vandalismo a Manfredonia: atto contro la sede di Fratelli d’Italia
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