Il West Nile Virus (WNV) richiede un approccio informativo mirato e rassicurante per la popolazione, come sottolineato dalla ASL di Taranto in un incontro con la stampa.
Lungi dall’essere un’emergenza sanitaria paragonabile a pandemie recenti, il WNV rappresenta una sfida di salute pubblica che necessita di comprensione e misure preventive adeguate.
Il virus, trasmesso principalmente da zanzare del genere *Culex*, è un arbovirus che si diffonde attraverso il ciclo naturale che coinvolge le zanzare e gli uccelli, agendo come serbatoi virali.
La trasmissione avviene per puntura di zanzara infetta, escludendo completamente la possibilità di contagio da persona a persona.
Questo aspetto cruciale distingue il WNV da molte altre malattie infettive e contribuisce a dissipare timori infondati.
Il commissario straordinario della ASL Taranto, Vito Gregorio Colacicco, ha enfatizzato l’importanza della prevenzione come pilastro fondamentale nella gestione del rischio.
L’impegno della ASL si traduce in un’attività di igiene pubblica costante, rafforzata da una collaborazione sinergica con gli enti locali.
Questo approccio integrato mira a ridurre la presenza di zanzare vettrici e a monitorare attentamente la situazione epidemiologica.
La mancanza di un vaccino specifico rende ancora più imprescindibili le misure preventive individuali e ambientali.
Il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Michele Conversano, ha riassunto i consigli più efficaci: l’uso di repellenti, l’adozione di abiti protettivi a maniche lunghe e pantaloni, l’installazione di zanzariere a protezione delle abitazioni e, soprattutto, l’eliminazione di qualsiasi accumulo di acqua stagnante, che rappresenta il luogo ideale per la riproduzione delle zanzare.
Questa azione di “de-incubazione” ambientale è un dovere civico per tutti.
Il contesto zooprofilattico assume un ruolo chiave nella sorveglianza del WNV.
Il direttore del Servizio Veterinario, Ettore Franco, ha illustrato l’importanza della sorveglianza attiva su popolazioni di uccelli selvatici e cavalli, inserendosi pienamente nel paradigma “One Health”, un approccio olistico che riconosce l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambientale.
Il monitoraggio faunistico consente di individuare precocemente la presenza del virus in aree geografiche specifiche, permettendo di implementare misure di controllo mirate.
Per evitare confusione e ansia, il direttore del Servizio di Malattie Infettive, Giovanni Buccoliero, ha voluto chiarire che il WNV non condivide affinità con il SARS-CoV-2, il virus responsabile della COVID-19.
La maggior parte delle infezioni sono asintomatiche o si manifestano con sintomi lievi, simili a quelli influenzali.
Tuttavia, è fondamentale prestare particolare attenzione a soggetti anziani o immunocompromessi, nei quali l’infezione può evolvere in forme più gravi, richiedendo una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo.
In conclusione, la gestione del West Nile Virus richiede un approccio basato sulla trasparenza informativa, la prevenzione attiva e la collaborazione tra istituzioni e cittadini, al fine di minimizzare il rischio e proteggere la salute della comunità, senza generare allarmismi ingiustificati.