Il ciclo di incontri “World Press Photo Talks”, in dialogo con la mostra fotografica “World Press Photo Exhibition” ospitata a Bari, si configura come un’occasione imprescindibile per navigare le complessità del nostro tempo.
L’iniziativa, promossa da Cime in collaborazione con l’Università Aldo Moro e collocata nella suggestiva cornice della Pinacoteca metropolitana Corrado Giaquinto, offre un percorso intellettuale che trascende la semplice cronaca per addentrarsi nelle radici e nelle implicazioni di alcune delle sfide più urgenti che affliggono la società contemporanea.
Lungi dall’essere un mero elenco di eventi, il programma si propone di stimolare una riflessione critica e multidisciplinare, riunendo voci autorevoli provenienti da diverse discipline – sociologia, storia, giurisprudenza, psicologia, filosofia, economia – per decostruire narrazioni dominanti e offrire prospettive alternative.
Il percorso inizia il 25 novembre con “Cartografie dell’Appartenenza: identità e confini postcoloniali”, un’esplorazione delle dinamiche identitarie plasmate dall’eredità del colonialismo, un’analisi che supera le definizioni statiche per interrogare i processi di costruzione e negoziazione dell’identità in un mondo globalizzato.
Il 26 novembre, “La Generazione Zeta alla Prova: tra protesta e rivolta” analizza le motivazioni e le modalità di espressione di una generazione che si confronta con incertezze economiche, crisi ambientali e disuguaglianze sociali, chiedendosi se la protesta sia ancora uno strumento efficace di cambiamento o se necessiti di nuove forme di azione.
Il 27 novembre, l’incontro “Definiamo bambino: linguaggio, adattamento, trauma e riconoscimento dell’individuo” affronterà una questione spesso trascurata: il ruolo del linguaggio nella formazione dell’identità infantile e nelle dinamiche di trauma e guarigione, focalizzandosi sulla necessità di un approccio empatico e consapevole nel riconoscimento e nella protezione dei diritti dell’infanzia.
Il primo dicembre, “Venti di guerra su un mondo in fiamme: dalla crisi climatica all’emergenza bellica” intreccia due temi apparentemente distinti, ma profondamente interconnessi, per illustrare come l’instabilità climatica agisca come moltiplicatore di conflitti, esacerbando disuguaglianze e generando migrazioni forzate, con ripercussioni geopolitiche di vasta portata.
Infine, il 2 dicembre, “Heavenly Bodies: l’identità di genere tra espressione e protezione” affronta la complessità dell’identità di genere, esaminando le sfide legali e sociali che trans e non binary affrontano quotidianamente, con particolare attenzione alla necessità di garantire diritti e protezione contro la discriminazione.
Il ciclo si conclude il 3 dicembre con un dialogo tra studenti di Scienze Politiche e Gianfranco Viesti, un’opportunità per i giovani di confrontarsi direttamente con un esperto e di contribuire attivamente al dibattito pubblico.








