L’acqua, linfa vitale che permea la storia e la cultura, si manifesta come fulcro di un’esposizione di straordinaria risonanza presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto: “Archè.
Il principio e l’acqua”.
L’iniziativa, promossa dal MArTA, si configura non come una mera presentazione di reperti, ma come un’immersione nella simbologia ancestrale e nell’importanza strategica dell’elemento acquatico, elemento imprescindibile per la civiltà che ha visto l’attuale Taranto fiorire.
La mostra, che si protrarrà fino al febbraio 2026, nasce da un’urgenza culturale: dare voce e visibilità a un tesoro di manufatti, spesso relegati nei depositi museali, che altrimenti rimarrebbero sconosciuti al grande pubblico.
Massimo Osanna, direttore generale dei Musei Italiani, ha sottolineato come tale gesto rappresenti un atto di responsabilità verso il patrimonio nazionale, un impegno a svelare le potenzialità nascoste di una collezione ricchissima, un vero e proprio “laboratorio” di memorie che attendono di essere riscoperte e interpretate.
Il legame tra la città di Taranto e il suo territorio è indissolubilmente legato alla presenza dell’acqua, da sempre fonte di prosperità, di fertilità e di spiritualità.
La direttrice del Museo, Stella Falzone, ha voluto sottolineare come l’esposizione si inserisca nel contesto del 64° convegno internazionale di studi sulla Magna Grecia, offrendo una prospettiva inedita e profonda.
Attraverso una combinazione suggestiva di reperti archeologici, fotografie evocative e nuove letture critiche, la mostra invita a riflettere sul valore inestimabile dell’acqua, un bene prezioso sempre più minacciato dalle sfide ambientali contemporanee.
La prospettiva storica offerta dal passato si pone come monito e ispirazione per scelte più consapevoli nel presente.
Il percorso espositivo si articola in un dialogo serrato tra opere provenienti dalla collezione permanente e testimonianze materiali di epoche diverse.
Idrie finemente decorate, trozzelle utilizzate per l’irrigazione, anfore per il trasporto di merci, gocciolatoi per la gestione delle risorse idriche e complesse infrastrutture idrauliche romane si affiancano, offrendo una panoramica completa sull’utilizzo e la percezione dell’acqua attraverso i secoli.
L’acqua non è solo una risorsa pratica, ma anche un elemento intrinseco ai rituali religiosi, alle credenze popolari e alle espressioni artistiche delle civiltà che hanno abitato questi territori.
La mostra, quindi, si propone di decifrare i molteplici significati attribuiti all’acqua, offrendo una chiave di lettura che spaziano dalla sfera domestica al sacro, dalla necessità pratica all’estetica simbolica.
Si tratta di un viaggio emozionante alla scoperta di un elemento fondamentale per la civiltà e per la memoria collettiva.