Un’onda sonora prorompe dal cuore del palcoscenico, un’estensione vibrante che abbraccia l’arena del San Nicola. Alle sue spalle, un’evocazione visiva potente: l’Alaska, non come semplice sfondo, ma come un’entità palpabile, un paesaggio primordiale che si materializza con l’apparizione di un pianoforte a coda trasparente – una scultura effimera, una cristallizzazione musicale di un iceberg. L’attesa per l’esordio bolognese nello stadio barese, Cesare Cremonini Live25, si è dissolta in un’esperienza sinestetica, un tripudio di luci, suoni e emozioni.Lo spettacolo si apre con una pioggia di scintille, un saluto pirotecnico che anticipa un viaggio sonoro e visivo di circa due ore e mezza. La scaletta, un mosaico che ripercorre la parabola artistica di Cremonini, dalle prime, acerbe sperimentazioni con i Lunapop fino alle riflessioni mature e introspettive degli album più recenti, include l’inedito live di “Ragazze facili”, un’aggiunta significativa che cattura l’attenzione del pubblico.”Alaska baby” funge da catalizzatore, un inno all’esplorazione che accende la passione dei cinquantamila presenti. Si susseguono poi i brani che hanno segnato un’epoca: “Dicono di me”, un grido di insofferenza giovanile, “PadreMadre”, un inno alla ricerca di identità, “Il comico”, un’amara riflessione sulla precarietà dell’esistenza. L’interpretazione di “Buon viaggio” si trasforma in un omaggio sentito alla Puglia, terra d’accoglienza e bellezza, con un riferimento giocoso al turismo locale.Cremonini Live25 non è semplicemente un concerto, ma un vero e proprio pellegrinaggio. Un percorso iniziato nel 2022 che lo ha condotto attraverso il continente americano, spingendosi fino alle gelide lande dell’Alaska e del Circolo Polare Artico, in una metafora potente della ricerca interiore e dell’esplorazione dei confini umani.Il crescendo emotivo culmina con l’incalzante “50 Special”, un’icona intramontabile del rock italiano, e la reunion inaspettata con Ballo, storico bassista dei Lunapop, un ritorno alle radici che scalda il cuore dei fan storici. Seguono poi i successi che hanno definito un’epoca musicale: “Poetica”, un viaggio nel labirinto della creatività, “Nessuno vuole essere Robin”, una denuncia della mediocrità, e il liberatorio finale con “Un giorno migliore”, un inno alla speranza.L’artista si connette profondamente con il pubblico: “Questa non è una data qualunque per noi – dichiara Cremonini – qui a Bari sono stato accolto con un amore straordinario”. Si percepisce un legame profondo, una “fratellanza” naturale tra l’Emilia Romagna e la Puglia, un sentimento che si traduce in un’ovazione calorosa e prolungata.La serata si tinge di momenti indimenticabili: balli sfrenati, lacrime di commozione, persino quattro proposte di matrimonio. La promessa di una replica, il 5 luglio, lascia un’eco di gioia e attesa nell’aria. Un concerto che trascende l’intrattenimento, elevandosi a esperienza collettiva e memorabile.
Cremonini a Bari: Alaska, Emozioni e Quattro Proposte di Matrimonio
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