La decisione del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di nominarsi membro del consiglio di indirizzo della Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari ha generato un’onda di interrogativi e contestazioni, culminando in un’indagine da parte del Ministero della Cultura e un intervento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).
La spiegazione fornita dal Presidente Emiliano si colloca in una logica di gestione transitoria, alimentata da un’incertezza politica strutturale e dalla necessità di sveltire una nomina cruciale per il futuro dell’istituzione culturale.
Il nodo centrale risiede nella difficoltà di prefigurare con precisione l’identità del suo successore e, di conseguenza, il suo orientamento politico.
Nominare un individuo specifico a tre mesi dalla conclusione del mandato, con la prospettiva di un incarico quinquennale, avrebbe comportato il rischio di una successiva revisione, con inevitabili implicazioni sulla stabilità e sulla linea strategica della Fondazione.
La scelta di auto-nominarsi, pertanto, si configura come una misura precauzionale, un compromesso raggiunto con i soggetti coinvolti nel processo decisionale, al fine di garantire la continuità operativa e la tempestiva designazione del Sovrintendente, figura chiave per l’amministrazione e la programmazione artistica dei Teatri.
L’auto-designazione, come sottolinea lo stesso Emiliano, era un’operazione di conoscenza diffusa all’interno dell’ambiente politico e culturale regionale.
Sebbene il ruolo rivestito non implichi responsabilità gestionali dirette, la sua importanza risiede nella funzione di guida e orientamento delle attività della Fondazione.
La nomina immediata era imperativa per evitare che, indipendentemente dalla scelta del successore, si generassero polemiche e accuse di favoritismi o scelte arbitrarie.
Il Presidente sembra suggerire, con una punta di amarezza, che qualsiasi decisione presa in prossimità della conclusione del mandato sarebbe stata inevitabilmente oggetto di contestazione e strumentalizzazione da parte dell’opposizione politica.
L’episodio solleva interrogativi più ampi sulla gestione delle istituzioni culturali a livello regionale, sulla trasparenza dei processi decisionali e sull’equilibrio tra necessità di continuità e rispetto delle dinamiche politiche che ne influenzano le scelte.
La vicenda della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari diventa, in questo senso, un microcosmo di un problema più ampio che riguarda la governance delle istituzioni pubbliche e la necessità di garantire una gestione responsabile e imparziale, al di là delle appartenenze politiche e delle logiche di breve termine.
La vicenda, in definitiva, evidenzia la complessità di bilanciare la necessità di agire tempestivamente con la necessità di garantire la legittimità e la trasparenza delle scelte.