Il Festival della Valle d’Itria, fulcro culturale di Martina Franca, si proietta verso l’orizzonte del 2026, svelando le linee guida della sua 52esima edizione.
La direttrice artistica Silvia Colasanti ha scelto un tema evocativo e complesso: il Mediterraneo, non inteso come semplice geografica delimitazione, ma come un vero e proprio palcoscenico di civiltà, un crogiolo di miti e influenze, un mare che ha accolto, plasmato e connesso popoli e culture per millenni.
Questo tema ambizioso mira a stimolare una riflessione profonda sulle nostre radici storiche e a interrogare il presente, in un’epoca segnata da incertezze e sfide globali.
La programmazione del 2026 si preannuncia ricca di novità e di scoperte, con un focus particolare su opere rare e poco rappresentate.
Tra le nuove produzioni spicca una inedita *Carmen* di Georges Bizet, presentata nella sua versione originale per l’Opéra-Comique, un tesoro musicale a lungo inaccessibile alle scene contemporanee e mai visto in Italia.
Il cartellone includerà inoltre un accostamento suggestivo tra *La favola di Orfeo* di Alfredo Casella, un’opera che celebra la riscoperta del patrimonio musicale italiano del primo Novecento, e *Pulcinella* di Igor Stravinskij, un’opera che ne rielabora il materiale in chiave moderna e innovativa.
A testimonianza del profondo impegno del Festival nella riscoperta del patrimonio musicale barocco, sarà rappresentata *Il schiavo di sua moglie* di Francesco Provenzale, un esempio significativo dell’opera teatrale e musicale del Seicento italiano.
L’edizione precedente, dedicata al tema delle Guerre e della Pace, ha lasciato un segno indelebile, incarnato nelle parole scolpite da Benjamin Britten in *Owen Wingrave*: “Peace is not confused, not sentimental, not afraid.
Peace is positive, passionate, committing…”.
Un messaggio potente che risuona ben oltre la conclusione dell’evento, invitando alla riflessione e all’azione.
Il 2025 ha regalato al pubblico la possibilità di ammirare *Tancredi* di Rossini nella sua integrità originale, con i due finali a lungo dimenticati, la prima italiana di *Owen Wingrave* di Britten e l’incantevole *L’Enfant et les sortilèges* di Ravel, affiancati da concerti sinfonici, sacri, appuntamenti cameristici, esperienze immersive nelle masserie storiche e iniziative culturali nel cuore della città barocca.
Il presidente della Fondazione Paolo Grassi, Michele Punzi, ha espresso grande soddisfazione per il successo dell’edizione 2025, sottolineando come il Festival sia riuscito a proiettarsi con successo verso il futuro.
La scelta di annuncare con anticipo i titoli della 52esima edizione testimonia la vitalità, la solidità e le elevate capacità gestionali del Festival, confermando il suo ruolo di eccellenza nel panorama culturale italiano ed internazionale.
L’annuncio prefigge un percorso di crescita e innovazione, mantenendo fede alla tradizione di qualità e al coraggio di esplorare nuovi orizzonti musicali.