Un ciclo di incontri per illuminare l’abisso: tre giorni dedicati a una realtà che sfida l’umanità, un invito a confrontarsi con la tragedia che si consuma a Gaza.
“Brucia l’umanità” non è solo un titolo, ma un’affermazione cruda che riflette la gravità di ciò che sta accadendo.
L’iniziativa, promossa dai Dialoghi di Trani e dall’associazione culturale La Maria del Porto, con il sostegno del Comune di Trani, si propone come un faro in un contesto di silenzi complici, un tentativo di decifrare le radici di un conflitto storico intriso di ingiustizia.
Il cuore dell’emergenza palestinese si configura come un paradigma del fallimento del diritto internazionale, un monito sui pericoli dell’apatia e della normalizzazione dell’oppressione.
Gli organizzatori non offuscano la realtà: ciò che vediamo a Gaza è uno sterminio, una negazione sistematica dell’identità e dei diritti di un popolo.
Il ciclo di incontri si pone quindi come uno spazio di condivisione, di riflessione critica e di solidarietà, un invito a superare le narrazioni semplificate e a comprendere la complessità di una situazione che affonda le sue radici in decenni di conflitto.
Il primo appuntamento, giovedì, accoglierà Nabil Bey Salameh, cantautore e giornalista palestinese, figura di spicco nel panorama culturale del suo paese.
La sua esperienza, testimoniata anche attraverso la musica e la traduzione del libro “Il loro grido è la mia voce.
Poesie da Gaza”, offrirà una prospettiva diretta e commovente sulla realtà palestinese.
Una parte del ricavato dalla vendita del libro sarà devoluta a Emergency, un gesto concreto di sostegno alle vittime del conflitto.
Il 27 giugno, l’attenzione si sposterà sulle implicazioni ambientali e geopolitiche del conflitto, con un incontro dedicato al libro di Andreas Malm, “Distruggere la Palestina, distruggere il pianeta”.
Malm, figura di riferimento nel movimento per il clima, offre una lettura originale e provocatoria che lega la questione palestinese alla crisi ecologica globale, sottolineando come la devastazione ambientale sia spesso la conseguenza diretta di logiche di potere e di sfruttamento.
Infine, martedì 8 luglio, Alae Al Said, autrice del romanzo “Il ragazzo con la kefiah arancione”, condurrà il pubblico in un viaggio emozionante attraverso le vicende di un popolo resiliente.
Attraverso una storia di amicizia, tradimento, resistenza e perdono, il romanzo esplora le complesse dinamiche dell’identità, dell’appartenenza e della speranza, offrendo una testimonianza potente della capacità umana di sopportare, di ricostruire e di reclamare il diritto alla propria terra.
L’obiettivo del ciclo di incontri “Brucia l’umanità” non è fornire risposte facili, ma stimolare un dibattito aperto e costruttivo, promuovere la consapevolezza critica e rafforzare il legame di solidarietà con il popolo palestinese.
Un invito a non rimanere indifferenti, a non voltare lo sguardo, a contribuire, con ogni mezzo possibile, a costruire un futuro di pace e di giustizia.