lunedì 29 Settembre 2025
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Gravina Capitale Cultura 2028: La Visione di De Ruggieri

Gravina in Puglia ambisce a diventare Capitale Italiana della Cultura 2028, un percorso di trasformazione guidato dalla figura di Raffaello De Ruggieri, illustre intellettuale e figura chiave nello sviluppo culturale del territorio.

A novant’anni, De Ruggieri, ex sindaco di Matera e fondatore del circolo culturale La Scaletta, incarna l’impegno profondo e pluridecennale verso la valorizzazione del patrimonio culturale pugliese, come testimonia la direzione della Fondazione Zetema e l’impulso dato al Parco della Murgia Materana.

La candidatura non si configura come una mera aspirazione, bensì come un’opportunità strategica per proiettare Gravina e l’intero Sud Italia verso un futuro di crescita sostenibile, fondato sulla resilienza e sull’inclusione.

De Ruggieri, con la sua visione illuminante, sottolinea come le gravine, storicamente percepite come elementi di marginalità, siano in realtà metafore potenti di accoglienza, nutrimento e trasformazione.

Queste profonde incisioni nel territorio, che hanno plasmato la vita e le tradizioni locali, simboleggiano la capacità di un popolo di adattarsi, di trovare risorse inaspettate e di custodire saperi ancestrali.

La proposta culturale di Gravina, animata da questi principi, si pone in antitesi alle narrazioni elitiste e autoreferenziali, abbracciando un approccio olistico che integra eventi di grande respiro con iniziative comunitarie e progetti di recupero ambientale.

L’obiettivo è quello di costruire un racconto condiviso, capace di rappresentare l’Italia nella sua complessità e diversità, un’Italia che desidera mostrarsi al mondo come un mosaico di identità, storie e talenti.
L’ambizione di Gravina va oltre la semplice celebrazione del patrimonio locale: si tratta di promuovere un modello di sviluppo culturale innovativo, capace di generare coesione sociale e opportunità economiche, valorizzando la conoscenza e l’arte come strumenti di crescita e di dialogo interculturale.

De Ruggieri, con la sua conclusione profetica, invita a guardare alla cultura non come un “tema” da esplorare, ma come una “soluzione” concreta per affrontare le sfide del futuro, un futuro che si proietta verso un Mediterraneo inteso come spazio di collaborazione, di scambio e di crescita condivisa.
La cultura, quindi, si erge a “stella polare”, guida sicura verso un orizzonte di speranza e di progresso per l’Italia e per l’intera regione mediterranea.

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