L’ex convento di Sant’Antonio a Taranto, cuore operativo della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, si trasforma in un palcoscenico vibrante, accogliendo un ciclo di tre concerti – appuntamenti musicali in programma il 30 maggio, il 27 giugno e il 28 luglio – che mirano a creare un ponte inatteso tra l’arte performativa e la tutela del nostro inestimabile patrimonio storico-artistico.L’iniziativa, concepita come una vera e propria sinergia culturale, celebra due figure di spicco del panorama musicale internazionale: il leggendario pianista jazz francese Michel Petrucciani, a cui è dedicato uno degli eventi, e il versatile Stefano Bollani, che siglerà la conclusione della rassegna. “L’obiettivo primario,” spiega Angelo Michele Raguso, responsabile della sede operativa e anima pulsante del progetto, “è quello di estendere l’accesso alla cultura, declinandola in un linguaggio universale come quello della musica. Questi concerti rappresentano un’occasione irripetibile per valorizzare un luogo intriso di storia e bellezza – un chiostro del XV secolo – attraverso l’esperienza estetica di performance artistiche di altissima qualità, interpretate da artisti di fama mondiale.”Il primo appuntamento, venerdì 30 maggio, vedrà l’esibizione del Roberto Esposito Trio, un ensemble che omaggerà l’eredità musicale di Michel Petrucciani, figura chiave del jazz contemporaneo, prematuramente scomparso. Il 27 giugno sarà la volta di Roberto Cacciapaglia, compositore e pianista dalla visione innovativa, capace di fondere elementi di minimalismo, elettronica e spiritualità in un’affascinante esplorazione sonora. Infine, il 28 luglio, Stefano Bollani, artista poliedrico che incarna l’eclettismo musicale, concluderà la rassegna con un concerto che promette di essere un mix esplosivo di talento, umorismo e improvvisazione.”Siamo convinti che l’incontro tra la musica e i luoghi del nostro patrimonio culturale sia un elemento catalizzatore di emozioni e di consapevolezza,” sottolinea Francesca Romana Paolillo, Soprintendente nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. “Quando la musica risuona in un contesto storico così significativo, il risultato è un’esperienza intensamente arricchente, capace di risvegliare la sensibilità e di alimentare un profondo senso di appartenenza al nostro passato.” La rassegna si configura quindi come un esperimento audace e innovativo, volto a promuovere una fruizione consapevole e partecipata del patrimonio culturale, attraverso un linguaggio artistico accessibile e coinvolgente.