Mercoledì 22 ottobre il Teatro Petruzzelli di Bari riapre le sue porte alla musica sinfonica con un concerto di profondo respiro, un viaggio attraverso il classicismo haydniano, l’espressionismo weinbergiano e il romanticismo schumanniano.
A dirigere l’orchestra sarà il maestro Benjamin Bayl, con l’eccezionale partecipazione del celebre violoncellista Enrico Dindo, figura di spicco nel panorama musicale contemporaneo.
La serata, con inizio alle ore 20:30, offrirà al pubblico un’esperienza articolata e suggestiva.
Si aprirà con l’Ouverture tratta da “L’isola disabitata” di Franz Joseph Haydn, un’opera che, attraverso i suoi giochi di sonorità e le sue vibranti dinamiche, evoca l’atmosfera di un luogo isolato, liminale, sospeso tra realtà e sogno.
Seguirà, fulcro della serata, il Concerto in do minore, op.
43, del compositore polacco Mieczysław Weinberg, figura spesso oscurata ma di straordinaria importanza.
Weinberg, testimone e interprete delle tragedie del Novecento, in questo concerto esprime un linguaggio musicale intriso di malinconia, intensità emotiva e una profonda riflessione sulla condizione umana, offrendo al violoncello un ruolo di protagonista assoluto, capace di dialogare con l’orchestra in un confronto ricco di sfumature e contrasti.
La serata si concluderà con la Sinfonia n. 3, in Mi bemolle maggiore, op.
97 “Renana”, di Robert Schumann. Quest’opera, ispirata al viaggio del compositore lungo il Reno, è un’ode alla natura, alla storia e alla cultura tedesca, un percorso musicale ricco di immagini evocative e di momenti di grande intensità lirica.
Enrico Dindo, un interprete di rara sensibilità e virtuosismo, vanta una carriera internazionale costellata di successi.
Formatosi all’interno del prestigioso sistema scaligero, dove ha ricoperto per undici anni il ruolo di primo violoncello solista, ha poi intrapreso la carriera da solista, affermandosi come uno dei massimi esponenti del suo strumento.
Il riconoscimento del primo premio al celebre concorso “Rostropovich” di Parigi ha segnato una tappa fondamentale del suo percorso, aprendogli le porte delle più importanti orchestre del mondo, dalla BBC Philharmonic alla Rotterdam Philharmonic, dall’Orchestre Nationale de France alla Pittsburgh Symphony Orchestra, fino alla Berliner Symphoniker, alla Filarmonica della Scala, alla Filarmonica di San Pietroburgo e alla London Philharmonic Orchestra.
La sua capacità di interpretare e comunicare la profonda essenza della musica lo ha reso oggetto di omaggi da parte di compositori contemporanei, tra cui Giulio Castagnoli, Carlo Boccadoro, Carlo Galante, Roberto Molinelli, Fabio Vacchi, Mauro Montalbetti e Jorge Bosso, i quali gli hanno dedicato opere che testimoniano il suo contributo significativo al panorama musicale attuale.
Accademico di Santa Cecilia, Dindo testimonia un profondo rispetto per la tradizione strumentale, suonando un prezioso violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717, uno strumento di inestimabile valore storico e sonoro, custodito e concesso alla sua cura dalla Fondazione Pro Canale.
La serata al Petruzzelli si preannuncia dunque come un incontro tra maestria orchestrale, virtuosismo solistico e la bellezza senza tempo della musica classica.





