Bari, manifestazione CGIL: migliaia in strada contro la Manovra.

Dalla vibrante Piazza Massari, cuore pulsante di Bari, si è levato un fiume umano, un corteo organizzato dalla CGIL che ha dato il via alla manifestazione regionale “Io sciopero”.

L’azione, incorniciata nello sciopero generale contro la Manovra governativa, ha rappresentato una potente espressione di dissenso e di rivendicazione dei diritti dei lavoratori.

Un mare di bandiere rosse, simbolo della lotta sindacale, sventolava compatto, mentre le note iconiche di “Bella ciao” risuonavano nell’aria, alimentando l’energia e la determinazione dei manifestanti.
La CGIL stimava la partecipazione a circa 3.000 persone, un dato che testimoniava la portata e l’ampiezza del malcontento diffuso.

Il corteo non era una semplice concentrazione di lavoratori.
A Piazza Massari, e lungo il percorso che lo ha visto protagonista, si sono riversate delegazioni provenienti da ogni angolo della Puglia: operai, impiegati, pensionati, studenti, giovani precari, rappresentanti di settori diversi, uniti dalla comune preoccupazione per il futuro del lavoro e per la tenuta del welfare state.
La manifestazione si configurava, dunque, come un vero e proprio mosaico sociale, un’assemblea popolare che trascendeva le specificità di categoria per abbracciare un sentire comune.

L’itinerario scelto dalla CGIL, attraverso le arterie centrali del capoluogo pugliese, non era casuale.
Era un percorso deliberato, una volontà di portare la voce del dissenso al cuore della città, per rendere tangibile la protesta e richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica.

Il corteo ha rappresentato un atto di presenza, un messaggio chiaro e inequivocabile rivolto alle istituzioni e ai decisori politici.
La destinazione finale, la piazza antistante la Prefettura, ha segnato il culmine della manifestazione.
Qui è stato allestito un palco, pronto ad accogliere i rappresentanti dei lavoratori e a dare voce alle loro rivendicazioni.

Le conclusioni sono state affidate a Christian Ferrari, segretario nazionale della CGIL, figura di riferimento nel panorama sindacale italiano, la cui presenza ha conferito ulteriore risalto all’evento e ha sottolineato la rilevanza nazionale dello sciopero.
Il comizio finale si prospettava come un momento cruciale, un’occasione per articolare le ragioni della protesta e per avanzare proposte concrete per contrastare gli effetti negativi della Manovra e per tutelare i diritti dei lavoratori.

La manifestazione, dunque, non si è limitata ad un semplice atto di protesta, ma si è configurata come un’iniziativa volta a sollecitare un cambiamento di rotta e a promuovere un modello di sviluppo più equo e sostenibile.

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