mercoledì 30 Luglio 2025
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Contratti Pubblici: la CGIL chiede investimenti e nuove assunzioni

La situazione contrattuale del pubblico impiego si presenta come un nodo complesso, caratterizzato da un quadro frammentato e da una necessità urgente di revisione.
Non è sfuggito l’accaduto di alcune sottoscrizioni nazionali che si sono concretizzate senza una rappresentanza piena e condivisa, un aspetto che solleva interrogativi sulla legittimità e l’efficacia degli accordi raggiunti.
Parallelamente, permangono trattative aperte che richiedono un’attenzione particolare per garantire che i diritti e le esigenze dei lavoratori siano adeguatamente presidiati.

In questo scenario, la Federazione Pubblici Impiegati CGIL, attraverso la voce del suo segretario generale, Federico Bozzanca, interviene con forza, sollecitando un cambio di rotta da parte del governo.

La richiesta è chiara: è indispensabile un investimento economico significativo, volto a compensare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione galoppante.

Le risorse attualmente disponibili si rivelano insufficienti per arginare l’impatto negativo che l’aumento generalizzato dei prezzi ha sulla qualità della vita dei dipendenti pubblici.
La Federazione, consapevole delle sfide demografiche e del progressivo invecchiamento della forza lavoro, ha elaborato un piano ambizioso di rafforzamento del personale.
La proposta prevede l’assunzione di un milione e duecentocinquantamila nuove unità, una cifra considerevole che mira a colmare il vuoto lasciato da oltre settecentomila pensionamenti previsti nei prossimi dieci anni.

Questa strategia non si limita alla mera sostituzione del personale uscente, ma guarda al futuro, puntando a potenziare i servizi pubblici e a migliorare la qualità del lavoro.
L’impegno del governo, in particolare attraverso la prossima legge di bilancio, è cruciale per tradurre queste aspirazioni in realtà.
Non si tratta di una mera questione economica, ma di un investimento nel futuro del paese, nel benessere dei lavoratori pubblici e nella tenuta del sistema di welfare.
Un riconoscimento adeguato del valore del lavoro pubblico, attraverso salari equi e condizioni di lavoro dignitose, è un imperativo etico e un motore di crescita economica e sociale.

La Fp Cgil ribadisce la propria disponibilità al dialogo costruttivo con le istituzioni, ma allo stesso tempo rivendica con fermezza il diritto dei lavoratori pubblici a un futuro più giusto e prospero.
L’urgenza è palpabile, le aspettative alte, e la necessità di azioni concrete imprescindibile.

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