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domenica 26 Ottobre 2025

Ilva, sindacati al Nord: piano Bedrock a rischio, mobilitazione in arrivo

I sindacati Fim, Fiom e Uilm esprimono profonda preoccupazione e disappunto per le indiscrezioni emerse dalla stampa riguardanti le proposte di acquisto per l’eredità industriale dell’ex Ilva.

In particolare, il piano presentato da Bedrock Industries solleva serie criticità, con una proiezione di occupazione che ridurrebbe drasticamente la forza lavoro, limitando l’impiego a soli 2000 addetti nell’impianto tarantino e poco più di 1000 nelle altre sedi dislocate sul territorio nazionale.

Questa offerta, sebbene formalmente presentata, appare insufficiente a garantire la continuità produttiva e la salvaguardia dell’occupazione, elementi imprescindibili per la ricostruzione di un’economia locale martoriata da anni di incertezze e privazioni.
Il piano prospettato, inoltre, non tiene conto delle competenze e dell’esperienza accumulata dai lavoratori, rischia di disperdere un patrimonio umano fondamentale per la riqualificazione industriale del sito.
La mancata convocazione di un tavolo di confronto da parte del Governo, con la partecipazione diretta delle parti sociali, è percepita come un’inaccettabile omissione.
Un simile silenzio alimenta la sfiducia e impedisce una discussione aperta e trasparente sulle strategie da adottare per il futuro dell’acciaieria.

In risposta a questa situazione, i sindacati hanno avviato un’intensiva campagna di assemblee in tutti gli stabilimenti del gruppo, con l’obiettivo di informare e mobilitare i lavoratori.

Questa iniziativa culminerà in una giornata di mobilitazione generale e sciopero, prevista per il 16 ottobre.
I sindacati ribadiscono con fermezza che il Governo ha la responsabilità di assumere una leadership proattiva e di indirizzare l’intero processo di transizione con un intervento pubblico significativo.

Ciò implica la necessità di definire un piano industriale dettagliato, capace di garantire non solo la preservazione dell’occupazione, ma anche la riqualificazione del sito produttivo, l’investimento in nuove tecnologie e la promozione di una filiera siderurgica competitiva e sostenibile.

La ripartizione dei rischi e l’allocazione di risorse adeguate devono essere parte integrante di questa visione.
La priorità assoluta deve essere quella di tutelare i diritti dei lavoratori, di garantire la sicurezza sul lavoro e di promuovere la formazione professionale.

Solo attraverso un approccio integrato e partecipativo sarà possibile ricostruire un futuro di prosperità e sviluppo per l’intera comunità tarantina e per le aree circostanti.

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