Innovazione Zootecnica: Cibo Sostenibile, Salute e Benessere Animale

Un’iniziativa di ricerca triennale, nata dalla sinergia tra istituzioni accademiche e aziende leader nel settore zootecnico, ha inaugurato un nuovo paradigma per la produzione di carni e latticini, focalizzato su durata di conservazione ottimizzata, riduzione dell’impronta ambientale e promozione del benessere animale.
Il progetto “One Health-One Welfare-One World” rappresenta un esempio emblematico di approccio olistico, integrando innovazioni agronomiche, tecnologiche e nutrizionali per creare filiere agroalimentari più resilienti e sostenibili.
Il cuore dell’innovazione risiede nell’introduzione di foraggi idroponici, basati su orzo e piselli, abbinati a un mix di oli essenziali derivati da alloro e carciofi.

Questo connubio non solo contribuisce alla nutrizione ottimale del bestiame, ma agisce anche come elemento protettivo, migliorando la resistenza agli agenti patogeni e riducendo l’uso di antibiotici.

La validazione clinica del progetto è stata condotta su un campione di 100 volontari, i quali hanno evidenziato benefici significativi derivanti dal consumo di prodotti ottenuti secondo i protocolli sviluppati.

In particolare, si è osservata una maggiore biodiversità e funzionalità della flora batterica intestinale, indicando un impatto positivo sulla salute umana.
I risultati dettagliati saranno presentati ufficialmente domani a Alberobello, presso la sede dell’azienda Matarrese.

Il dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari ha guidato il progetto, collaborando con le Università del Molise e di Teramo, e coinvolgendo una rete di circa dieci imprese del settore.
Un elemento chiave dell’innovazione è rappresentato dall’utilizzo di microcapsule rumino-protette, un sistema di rilascio controllato che massimizza l’effetto antimicrobico e antinfiammatorio negli animali, ottimizzando l’assorbimento dei principi attivi e minimizzando gli sprechi.

L’impegno per la sostenibilità ambientale si manifesta anche nell’adozione di sistemi di coltivazione idroponica alimentati da reflui zootecnici.

Questo approccio non solo riduce drasticamente il consumo di acqua e energia, ma permette anche di trasformare i sottoprodotti dell’allevamento in risorse preziose, creando un ciclo virtuoso e riducendo l’impatto ambientale complessivo.
I prodotti ottenuti presentano inoltre un profilo nutrizionale migliorato, con un contenuto lipidico ridotto e un maggiore apporto di fibre alimentari, contribuendo a una dieta più equilibrata per i consumatori.
Tutte le procedure e i protocolli sviluppati sono stati sottoposti a rigorosi processi di certificazione, garantendo la tracciabilità e la verificabilità dei risultati.

Questa certificazione permette alle aziende di adottare le nuove pratiche con la certezza di migliorare la qualità dei loro prodotti e di distinguersi sul mercato.
Il responsabile scientifico del progetto, Pasquale De Palo, sottolinea come la ricerca multidisciplinare rappresenti un motore cruciale per l’innovazione nel settore agroalimentare.

I risultati ottenuti non solo migliorano la qualità delle produzioni e il benessere animale, ma aprono anche la strada a futuri sviluppi industriali e alla possibilità di applicare le innovazioni ad altre filiere, consolidando il ruolo strategico degli atenei italiani come centri di eccellenza nella ricerca e nell’innovazione sostenibile.
Il progetto dimostra, in definitiva, come un approccio integrato e lungimirante possa trasformare radicalmente il modo in cui produciamo cibo, a beneficio della salute umana, dell’ambiente e dell’economia.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap