La produzione di mandorle in Puglia, crocevia di una viticoltura secolare e di un’agricoltura in trasformazione, si confronta nel 2025 con una sfida senza precedenti.
Le gelate anomale di marzo, eventi climatici sempre più frequenti e intensi, hanno inferto un colpo devastante ai mandorleti, riducendo la resa in media del 60% e, in alcune aree particolarmente vulnerabili, annullandola completamente.
Questo scenario, documentato da Coldiretti Puglia attraverso sopralluoghi congiunti con i tecnici regionali e finalizzato al riconoscimento dello stato di calamità, è ulteriormente complicato dalla persistente siccità che affligge il territorio.
Le province di Bari (63.000 quintali) e Brindisi (41.000 quintali) restano i principali poli produttivi, trainando la produzione regionale, seguite dalle province di Taranto e Foggia.
Tuttavia, i numeri attuali dipingono un quadro di difficoltà, contrastando con la recente rinascita di interesse per le mandorle pugliesi, tanto apprezzate sui mercati nazionali e internazionali.
L’evoluzione della coltivazione del mandorlo in Puglia è stata tutt’altro che lineare.
Dopo periodi di marginalizzazione, la sua riscoperta ha generato un boom di interesse, alimentato dalle proprietà nutrizionali eccezionali del “superfood” e dalla crescente domanda di prodotti naturali e salutari.
Questa rivalutazione ha innescato un fenomeno complesso: l’importazione di mandorle da paesi comunitari ed extra-comunitari, destinate alla rivendita in Puglia e in tutta Italia come prodotto “Made in Italy”.
Questo meccanismo, pur creando opportunità commerciali, solleva questioni cruciali legate alla sostenibilità del settore, alla tutela dei produttori locali e alla trasparenza verso i consumatori.
Il rischio è quello di una perdita di autenticità e di un’erosione del valore intrinseco del prodotto pugliese, eroso dalla competizione con prodotti importati a prezzi inferiori.
La situazione attuale impone una riflessione profonda e l’adozione di strategie mirate.
È necessario un sostegno concreto agli agricoltori colpiti, attraverso misure di compensazione e incentivi per la ripresa delle attività.
Allo stesso tempo, è fondamentale promuovere la tracciabilità e la valorizzazione delle mandorle prodotte localmente, attraverso marchi di qualità e campagne di sensibilizzazione.
Infine, la crescente frequenza degli eventi climatici estremi evidenzia l’urgenza di investire in pratiche agricole sostenibili e resilienti, capaci di mitigare gli impatti del cambiamento climatico e garantire la continuità di un’eccellenza agricola che rappresenta un patrimonio culturale e gastronomico inestimabile per la Puglia e per l’Italia intera.
La sfida è quella di coniugare tradizione, innovazione e sostenibilità, per preservare il futuro di un settore che incarna l’anima stessa della terra pugliese.