NextOrbit rappresenta una nuova, ambiziosa piattaforma strategica per l’Italia, un ecosistema vibrante pensato per catalizzare e potenziare l’innovazione nel complesso e in rapida evoluzione del settore new space economy.
 Inaugurato da Deloitte durante la Fiera del Levante di Bari, questo hub si configura come un motore di crescita, puntando a consolidare la leadership italiana in un’arena globale sempre più competitiva.
Il lancio di NextOrbit segue immediatamente la prima Call4Startup, che ha generato un’impressionante risposta dal panorama imprenditoriale italiano, raccogliendo 110 candidature.
Questo interesse significativo sottolinea il potenziale inespresso e la forte volontà di innovazione presente nel tessuto industriale nazionale.
 Tra le candidature ricevute, saranno selezionate dieci startup particolarmente promettenti, destinatarie di un percorso formativo intensivo, superiore alle 50 ore, e di un programma di mentoring personalizzato, volto a fornire loro le competenze e il supporto necessari per affrontare le sfide del mercato.
Ma NextOrbit non si limita a un programma di accelerazione per startup.
 Un elemento cruciale è la creazione di opportunità di collaborazione e sperimentazione.
 Altrettante realtà innovative saranno coinvolte in programmi di venturing industriale, che consentiranno loro di testare sul campo soluzioni e tecnologie all’avanguardia, in partnership con aziende leader del settore.
Questo approccio, orientato alla pratica e alla validazione del mercato, è fondamentale per trasformare le idee innovative in prodotti e servizi concreti.
Cristiano Camponeschi, Innovation e Ventures Leader di Deloitte, evidenzia come le candidature pervenute manifestino una visione olistica dell’innovazione spaziale, abbracciando due direttrici complementari: “da Spazio a Terra” e “da Terra a Spazio”.
 La prima direzione mira a sfruttare le risorse e le tecnologie spaziali – dati satellitari, sensori avanzati, comunicazioni ad alta velocità – per generare valore nel mondo terrestre, sviluppando soluzioni applicabili in diversi settori, dall’agricoltura alla gestione delle risorse naturali, dalla logistica alla sicurezza.
 La seconda direzione, altrettanto importante, favorisce l’integrazione di competenze e tecnologie provenienti da altri comparti industriali nel settore aerospaziale, aprendo la strada a sinergie inaspettate e a nuove opportunità di crescita.
L’ampia gamma di soluzioni proposte dalle startup testimonia la creatività e la versatilità dell’innovazione spaziale italiana.
 Le idee spaziano dall’applicazione di sistemi di elettrostimolazione muscolare avanzati per migliorare le prestazioni e il comfort degli astronauti nelle tute spaziali, all’utilizzo di sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale per l’analisi di enormi quantità di dati satellitari, con l’obiettivo di supportare la sorveglianza di infrastrutture critiche e il controllo delle frontiere nazionali.
Si osservano inoltre soluzioni ingegnose per la prevenzione di incidenti, come la rilevazione automatica di ostacoli sulle linee ferroviarie e stradali, e approcci innovativi per la sostenibilità delle missioni spaziali, come lo sviluppo di farine di insetto ad alto valore nutritivo, destinate a integrare la dieta degli equipaggi.
NextOrbit, quindi, non è solo un hub, ma un vero e proprio catalizzatore di progresso, un investimento strategico per il futuro dell’Italia nel new space economy, capace di generare non solo crescita economica, ma anche opportunità di sviluppo sociale e progresso tecnologico.



 
                                    



