Porti Sicuri: Cresce la Resilienza dell’Adriatico

Secure Ports: Un’Iniziativa Transfrontaliera per la Resilienza e la Sicurezza dei Porti Adriatici MinoriUn’ambiziosa iniziativa transfrontaliera, denominata Secure Ports, è stata ufficialmente lanciata a Taranto, con l’obiettivo di potenziare la sicurezza e la resilienza dei piccoli scali portuali che costeggiano Italia, Albania e Montenegro.

Il progetto, della durata di 30 mesi e finanziato dal programma Interreg IPA South Adriatic 2021-2027, si configura come una risposta strategica alle crescenti vulnerabilità che affliggono le infrastrutture portuali minori, spesso esposte a rischi sia fisici che informatici.
La coordinazione è affidata a ITS Academy Mobilità, con un consorzio di partner provenienti dai tre paesi coinvolti, tra cui Dhitech, i Comuni di Gallipoli (Lecce) e Montenero di Bisaccia (Campobasso), Papillon 1 (Montenegro) e Envio NGO (Albania).

La cerimonia inaugurale, tenutasi presso il BAC – Parco della Musica, ha visto gli interventi del presidente di ITS Silvio Busico, del dirigente dell’Autorità di gestione Interreg Claudio Polignano e del direttore ITS Luigia Tocci, che hanno delineato le finalità e le implicazioni del progetto.
Secure Ports si propone di superare le limitazioni delle attuali misure di sicurezza, sviluppando e implementando un sistema integrato e personalizzato per le esigenze specifiche di ciascun porto.

Questo approccio mirato riconosce che le sfide di sicurezza variano significativamente tra i diversi porti, richiedendo soluzioni flessibili e adattabili.

Silvio Busico ha descritto l’avvio del progetto come una pietra miliare, evidenziando la creazione di una piattaforma tecnologica all’avanguardia per il monitoraggio in tempo reale delle minacce, un elemento cruciale per un’efficace prevenzione e risposta.

L’investimento complessivo, pari a circa 1 milione di euro, riflette l’importanza strategica dell’iniziativa e la volontà di rafforzare la protezione di queste aree vulnerabili, spesso soggette a cyber-attacchi, carenze nei controlli fisici e un terreno fertile per attività criminali.

Claudio Polignano ha sottolineato come il progetto si inserisca in un contesto di crescente preoccupazione per la sicurezza delle infrastrutture critiche.

Luigia Tocci ha inoltre rimarcato l’impatto previsto sulle attività formative, in particolare sui percorsi dedicati al management dei sistemi portuali.

Secure Ports non si limita a un miglioramento della sicurezza fisica e digitale, ma mira anche a creare competenze specializzate all’interno delle comunità locali, contribuendo allo sviluppo di una forza lavoro qualificata nel settore.

Il progetto prevede lo sviluppo di una dashboard di sicurezza per il monitoraggio in tempo reale delle minacce, l’integrazione di modelli Bim-Gis per una gestione intelligente delle infrastrutture e l’elaborazione di un Piano d’azione congiunto per un modello condiviso di sicurezza transfrontaliera.
Questa sinergia tra competenze e risorse diverse rappresenta un elemento chiave per il successo dell’iniziativa.

I beneficiari diretti saranno le autorità portuali, gli operatori marittimi e le amministrazioni locali, con l’obiettivo di incrementare la resilienza, la capacità di risposta e il coordinamento tra le diverse sponde dell’Adriatico, promuovendo una collaborazione efficace e una visione condivisa per la sicurezza della regione.

In definitiva, Secure Ports si configura come un investimento strategico per la crescita economica e la stabilità della regione adriatica.

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