La Puglia consolida il suo primato come regione italiana con le acque di balneazione più salubri, un risultato che si proietta avanti per il quinto anno consecutivo. L’eccellenza si quantifica in un dato eclatante: il 99,7% delle acque analizzate rientra nella categoria “eccellente”, secondo le rilevazioni periodiche del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA). Questo sistema, un’architettura complessa di coordinamento tra le Agenzie Regionali per l’Ambiente (come l’ARPA Puglia), rappresenta un pilastro cruciale per la salvaguardia del patrimonio ambientale italiano e per garantire la trasparenza nei confronti dei cittadini.La rilevanza di questa leadership non è un mero dettaglio statistico, ma riflette un impegno costante e una gestione virtuosa del territorio. La costa pugliese, estesa per circa mille chilometri, ospita un’ampia rete di aree destinate alla balneazione, ufficialmente riconosciute e monitorate secondo una rigorosa legislazione. Queste 676 aree, che si estendono per circa 800 chilometri di litorale, sono distribuite geograficamente nelle province di Foggia (254), Barletta-Andria-Trani (46), Bari (78), Brindisi (88), Lecce (139) e Taranto (71). La distribuzione non è casuale, ma rispecchia una pianificazione territoriale volta a bilanciare lo sviluppo turistico con la tutela ambientale.Il mantenimento di un profilo qualitativo così elevato è il risultato di un approccio multifattoriale. Non si tratta solamente di analisi microbiologiche, ma di una strategia che coinvolge la prevenzione dell’inquinamento da fonti agricole, industriali e urbane. La sorveglianza delle acque reflue, l’implementazione di sistemi di depurazione all’avanguardia e la promozione di pratiche agricole sostenibili sono elementi chiave di questa politica. La leadership pugliese non è quindi un punto di arrivo, ma un costante stimolo a investire in tecnologie e metodologie innovative per la protezione delle risorse idriche.Il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, sottolinea come questo primato continuo sia una testimonianza tangibile dell’impegno della Regione e delle sue istituzioni. Tuttavia, la sfida rimane aperta. L’efficacia del sistema di controllo dipende dalla capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici, all’aumento della pressione antropica e alle nuove emergenze ambientali. Il futuro richiede un monitoraggio ancora più accurato, una maggiore sensibilizzazione dei cittadini e una collaborazione sinergica tra tutti gli attori coinvolti nella tutela del mare. Questo successo pugliese, lungi dall’essere un traguardo definitivo, deve ispirare un modello di sviluppo sostenibile da replicare su tutto il territorio nazionale, preservando così il diritto dei cittadini a fruire di acque di balneazione sicure e di un ambiente marino integro.
Puglia, primato inattaccabile: acque balneabili eccellenti al 99,7%
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