martedì 23 Settembre 2025
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Comune di Bari

Rinvio cruciale all’Ilva: sindacati chiedono tempo per il futuro

In una fase cruciale per il futuro industriale dell’area ex Ilva, i rappresentanti sindacali di FIM, FIOM e UILM – Valerio D’Alò, Loris Scarpa e Guglielmo Gambardella – hanno formalmente richiesto al Ministero del Lavoro un rinvio dell’imminente incontro dedicato alla gestione della cassa integrazione straordinaria.
La data originariamente fissata al 24 settembre appare ora prematura, considerando l’urgenza di armonizzarla con un più ampio confronto a Palazzo Chigi, già sollecitato dalle segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici.

Tale differimento si rende necessario per acquisire una visione strategica e coerente delle prospettive che si delineano per gli asset precedentemente adibiti all’acciaieria, in attesa della conclusione dei termini del bando di gara in corso.

La situazione è resa particolarmente complessa da una recente istanza presentata da Acciaierie d’Italia, attualmente in amministrazione straordinaria.
L’azienda ha avanzato una richiesta di revisione della precedente domanda di cassa integrazione, proponendo un ampliamento significativo della platea dei beneficiari.
L’incremento proposto è sostanziale: si tratta di un aumento da 3.062 dipendenti, il numero attualmente autorizzato, a ben 4.450.

Questa evoluzione solleva interrogativi fondamentali non solo sulla sostenibilità economica della misura, ma anche sulle sue implicazioni sociali e sull’effettivo impatto sulla riqualificazione del sito industriale.
La necessità di una visione a 360 gradi impone un’analisi approfondita delle dinamiche in gioco, considerando l’effetto del bando di gara, i potenziali investitori, le strategie di riconversione aziendale e, soprattutto, la salvaguardia dell’occupazione e la tutela dei diritti dei lavoratori.

Il rinvio dell’incontro, pertanto, non è un atto dilatorio, bensì un requisito imprescindibile per affrontare con responsabilità e lungimiranza una sfida industriale di tale portata, mirando a costruire un futuro stabile e prospero per il territorio e i suoi abitanti.

L’auspicio è che il confronto a Palazzo Chigi possa generare soluzioni innovative e durature, che superino le emergenze contingenti e promuovano uno sviluppo industriale sostenibile e inclusivo.

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