domenica 10 Agosto 2025
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Comune di Bari

Taranto: Consiglio a porte chiuse, un atto antidemocratico?

La decisione di indire un consiglio comunale monotematico a porte chiuse, focalizzato sulla complessa situazione siderurgica di Taranto, solleva interrogativi profondi sul significato stesso di partecipazione democratica e trasparenza amministrativa.
Un atto che, a detta di numerosi esponenti della società civile, contrasta apertamente con i principi fondanti della democrazia ateniese, dove il dibattito pubblico era il cuore pulsante della vita politica.

Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, esprime con chiarezza il suo disappunto, sottolineando come l’opacità di un’istanza decisiva come un consiglio comunale sia inaccettabile, soprattutto in un contesto tanto delicato come quello della crisi ambientale e sociale legata all’eredità dell’Ilva.
Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti condivide questa posizione, respingendo con fermezza l’argomentazione legata alla sicurezza come pretesto per limitare l’accesso al dibattito.
La domanda che si pone è legittima: quale reale minaccia giustificherebbe un simile provvedimento? La paura di un confronto aperto, di voci dissenzienti, di una verità scomoda che potrebbe emergere dalla discussione?Fabio Matacchiera, presidente del Fondo Antidiossina onlus, aggiunge la sua voce a questo coro di disapprovazione, evidenziando come la decisione si ponga in contrasto con la necessità di coinvolgere attivamente la comunità locale in un processo che la riguarda da vicino.
La questione si inserisce in un quadro più ampio di tensioni e aspettative.

In vista del consiglio comunale del 30 luglio, il sindaco Piero Bitetti e l’assessore all’Ambiente Fulvia Gravame hanno annunciato un incontro con associazioni e movimenti per un confronto aperto.

Un tentativo, forse tardivo, di mitigare la percezione di un’amministrazione che si arrocca in una posizione di chiusura.

Il presidio annunciato dagli attivisti di fronte al Municipio a partire dalle ore 9 del 30 luglio testimonia la volontà di non lasciarsi escludere dal dibattito, di rivendicare il diritto di partecipare attivamente alla definizione del futuro del territorio.
Parallelamente, il 31 luglio si terrà un vertice al Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) durante il quale gli enti locali dovranno esprimere il loro parere definitivo sulle bozze di accordo di programma.
La recente pubblicazione del decreto di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) aggiunge un ulteriore livello di complessità alla situazione, alimentando il dibattito sulla sostenibilità ambientale e sulla responsabilità delle istituzioni nei confronti della salute dei cittadini.
La vicenda solleva questioni fondamentali relative al diritto all’informazione, alla partecipazione democratica e alla responsabilità delle istituzioni nei confronti del territorio e dei suoi abitanti.

L’opacità decisionale, in un contesto di crisi ambientale e sociale, rischia di minare la fiducia dei cittadini e di compromettere la possibilità di costruire un futuro sostenibile per Taranto.
È imprescindibile che il dialogo si riapra, che le voci della comunità siano ascoltate e che le decisioni vengano prese in un’ottica di massima trasparenza e partecipazione.

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