Sono a Taranto per un confronto diretto, un’occasione per misurare la percezione di un percorso complesso, il dossier ex Ilva, che mi ha visto profondamente coinvolto. Non si tratta di promesse superficiali, ma di una valutazione seria e concreta di ciò che è stato realizzato e delle prospettive future. Credo fermamente che, nell’attuale scenario, la soluzione più appropriata sia la nazionalizzazione dell’impianto.La presenza dello Stato, incarnata da Invitalia, è stata una mia iniziativa strategica, volta a garantire una tutela reale dell’interesse collettivo della comunità tarantina. Invitalia non è un optional, ma un pilastro fondamentale per un intervento pubblico efficace e responsabile. La priorità deve essere incrementare le risorse destinate alla bonifica del territorio, non ridurle.È imperativo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) venga utilizzato appieno. Abbiamo stanziato un miliardo di euro per una transizione ecologica sostenibile e per assicurare un futuro occupazionale solido per i lavoratori. Non possiamo permettere che questi fondi rimangano inutilizzati o vengano impiegati in modo inefficace.La situazione è delicata e compromessa, ma non irrimediabile. Ritengo che, con un impegno politico sincero e collaborativo, possiamo ancora trovare una via d’uscita, pur in un contesto estremamente difficile. Desidero ricordare che siamo noi, il Movimento 5 Stelle, ad aver eliminato lo scudo penale, perché non possiamo accettare di fornire un “salvacondotto” a chi gestisce impianti potenzialmente dannosi, generando allarme sociale e ansia nella popolazione tarantina. La responsabilità verso la salute e il benessere dei cittadini deve prevalere su qualsiasi altra considerazione.Le recenti dichiarazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che mettono in dubbio l’efficacia degli interventi pubblici del passato, appaiono a mio avviso pretestuose. È facile criticare a posteriori, ma dove sono le proposte concrete? Il Ministro si trova ora a gestire direttamente il dossier: cosa intende fare? Sembra che si sia trovato impreparato, incapace di offrire soluzioni chiare e incisive. La retorica non può sostituire l’azione. È necessario un approccio pragmatico e orientato ai risultati, che tenga conto delle esigenze e delle aspettative della comunità tarantina. La trasparenza, la partecipazione e la responsabilità devono essere i principi guida di ogni decisione. Il futuro di Taranto non può essere lasciato in bilico.
Taranto, Ilva: Nazionalizzazione e PNRR, una svolta necessaria.
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