Oggi celebriamo il ricco mosaico delle Regioni italiane non come entità isolate, ma come tessere vitali di un grande organismo in continuo divenire. Questo organismo cresce insieme, pur nelle differenze territoriali e politiche, grazie al dono della dialettica, della cooperazione e alla scoperta che la diversità è una ricchezza da apprezzare.La Conferenza delle Regioni si presenta come il luogo privilegiato di incontro tra soggetti autonomi, uniti dal desiderio di servire i territori e l’Italia nel suo complesso. I presidenti delle Regioni si uniscono in un legame forte e solidale, superando distanze geografiche e politiche per dare vita a una comunità più ampia.Le esperienze vissute insieme nelle prove difficili degli ultimi anni hanno rafforzato questo legame. La pandemia ha rappresentato una sfida durissima, ma la capacità di contare gli uni sugli altri, anche grazie alla guida della Conferenza delle Regioni, ha reso possibile affrontarla con fiducia e spirito d’unità.La Puglia, come le altre Regioni italiane, si distingue per la sua radicata identità storica e culturale, unita a una visione e responsabilità per il futuro. E proprio qui risiede la forza dell’Italia: nella coesione tra le Regioni e nella solidarietà.Le politiche regionali devono essere uno strumento di crescita, che valorizzi ciò che rende ogni territorio unico e integrante della comunità nazionale. Ecco perché è essenziale investire nella coesione e nella solidarietà tra le Regioni per affrontare con successo le sfide globali.La Puglia rappresenta in questo senso un esempio di successo, essendo cresciuta economicamente a un ritmo impressionante negli ultimi anni. La crescita del Pil di 24 miliardi in nove anni è il risultato della collaborazione e dell’innovazione che hanno permesso alla Regione di diventare la “locomotiva italiana”.È necessario saper utilizzare l’innovazione tecnologica, puntando sulle politiche che agevolino le eccellenze locali come quelle agroalimentari e artigianali. Ecco perché dobbiamo essere pragmatici ma anche sognatori, conservare la tradizione ma esser pronti a leggere nel patrimonio materiale ed immateriale per inseguire le novità.In questo modo solo – conclude Michele Emiliano – le politiche regionali possono diventare uno strumento di crescita, valorizzando ciò che rende ogni territorio unico e al tempo stesso parte integrante della comunità nazionale.