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domenica, 18 Maggio 2025
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Tutela ambientale: impegno concreto per i prodotti di bellezza

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La protezione dell’ambiente marino richiede un impegno concreto e continuo da parte di tutti noi. Una delle prime azioni che possiamo intraprendere è quella di gestire correttamente i prodotti di bellezza in spiaggia, evitando di gettarli nei cestini generici o sul terreno.Secondo Carlotta Santolini, biologa marina della One Ocean Foundation, il primo passo per proteggere l’ambiente marino è quello di non abbandonare i flaconi di crema solare, shampoo o dopo-solo in spiaggia. Invece di gettarli nei cestini generici, possiamo depositarli nei contenitori dedicati alla raccolta differenziata. Questo atto sembra banale, ma è fondamentale per evitare che i materiali vengano inerti e non siano riutilizzati.La One Ocean Foundation, con il progetto Marine Adventure for Research e Education (M.a.r.e.), ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sui temi ambientali. Il progetto consiste nella spedizione marittima a bordo di un catamarano-laboratorio per monitorare la salute e la biodiversità del Mar Mediterraneo.La nuova spedizione, presentata al Castello di Monopoli, prevede il campionamento delle acque verso il mare Egeo e durerà oltre due mesi. Il team di ricerca, guidato da Carlotta Santolini, raccoglierà dati aggiornati sugli inquinanti chimici e metalli presenti nel mare, nonché livelli di inquinamento acustico marino e danni prodotti sulle specie marine.Santolini sottolinea l’importanza di scegliere prodotti di bellezza che abbiano un minimo impatto sull’ambiente. “Possiamo selezionare prodotti con ingredienti che abbiano un minore impatto,” spiega, “e preferire schermi fisici e minerali per la protezione della pelle dai raggi UV.” Inoltre, Santolini suggerisce di usarli nelle dosi corrette e, nel caso dei shampoo, diluirli per evitare l’applicazione in quantità eccessive.La Fondazione Centro Velico Caprera, con il patrocinio della Marina Militare e del supporto del brand Shiseido, è al fianco del progetto M.a.r.e. Nathalie Broussard, direttrice comunicazione scientifica di Shiseido, ha precisato che “il nostro obiettivo è quello di ridurre al minimo l’impatto dei cosmetici sull’ambiente”. Inoltre, il team di ricerca dell’università Milano-Bicocca analizzerà i campioni di Dna raccolti lungo le coste e in acque aperte per monitorare la diversità e la distribuzione del microbioma marino.La questione dei batteri che potrebbero pulire l’ambiente marino e perfino filtrare i raggi UV è un campo di ricerca promettente. “Ci chiediamo se esistano batteri in grado di fare ciò,” ha dichiarato Nathalie Broussard, “potremmo un giorno conservare o addirittura nutrire questi batteri con un cosmetico?” La scoperta di tali batteri potrebbe essere una cartina di tornasole della salute dell’ambiente marino.Infine, il presidente della Fondazione Centro Velico Caprera, Stefano Crosta, ha ribadito l’impegno continuo della sua fondazione per diffondere il rispetto e la tutela dell’ecosistema marino.

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