sabato, 28 Giugno 2025
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Appello dalla Puglia: Stop alle Relazioni con Israele, Urgente Responsabilità

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Un corteo spontaneo, animato da esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, ha espresso questa mattina un vibrante appello al Consiglio Regionale, in un gesto che trascende la semplice protesta politica. Un enorme telo bianco, simbolicamente adagiato come un sudario, ha rappresentato la profonda angoscia per le vittime palestinesi, mentre una mozione urgente mira a sollecitare una ferma presa di posizione del governo italiano sulla spirale di violenza in corso tra Israele e Palestina.Il consigliere regionale Michele Mazzarano ha riconosciuto l’avanzamento tecnologico e l’importanza di Israele in diversi settori, sottolineando però l’inconciliabilità di un rapporto con una nazione accusata di genocidio. L’appello lanciato dalla Regione Puglia va oltre la sospensione di collaborazioni accademiche e di progetti congiunti: si richiede una revisione profonda delle relazioni istituzionali e commerciali, un atto di responsabilità morale che escluda la complicità con un sistema accusato di crimini di guerra.Rosa Barone, consigliera del Movimento 5 Stelle, ha denunciato l’impatto devastante del conflitto sulla popolazione civile, esortando la Regione a schierarsi inequivocabilmente dalla parte dei diritti umani e della giustizia. La reticenza del governo italiano è stata definita un “silenzio assordante”, un’omissione che rischia di rendere tutti “complici” delle atrocità perpetrate.Paolo Campo, capogruppo del Pd, ha tracciato un parallelo inquietante tra l’attuale situazione in Palestina e le più drammatiche pagine della storia umana, sottolineando come Israele, nonostante la sua rilevanza geopolitica e la partecipazione a consessi europei, debba essere giudicato alla luce dei suoi atti. La comunità internazionale, e in particolare l’Italia, tradizionalmente portatrice di valori civili, ha il dovere morale di reagire con fermezza di fronte a un’aggressione di tale portata.L’azione intende superare la mera condanna verbale, mirando a un impegno concreto da parte delle istituzioni italiane, un segnale tangibile di solidarietà con il popolo palestinese e un monito per la comunità internazionale, affinché si adotti una posizione più assertiva nella difesa dei diritti fondamentali e nella ricerca di una soluzione pacifica e duratura al conflitto. La protesta si configura come un appello alla responsabilità collettiva, un invito a non rimanere indifferenti di fronte a un’emergenza umanitaria che rischia di compromettere i valori fondanti della convivenza civile.

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