Il Consiglio regionale della Puglia, con un voto di 29 sì, 1 astensione e 15 no, ha approvato la legge per ripianare il debito sanitario residuo da 81 milioni di euro. La maggioranza dei gruppi politici presenti ha sostenuto la proposta, inclusi tre consiglieri del Movimento 5 Stelle che hanno optato per un voto favorevole, nonostante l’astensione di Cristian Casili e il voto contrario di Antonella Laricchia.Il presidente Michele Emiliano ha evidenziato la difficoltà della regione a aumentare le tasse in dieci anni, nonostante i risultati positivi nella sanità pubblica. Ha ricordato che il progresso del Pil in 9 anni in Puglia è stato il più alto d’Italia e che dopo l’epidemia di covid-19 ha avuto un incremento economico superiore solo a quello degli Stati Uniti, riconosciuto anche dalla presidente Meloni.Emiliano ha definito la delibera come “un piccolo capolavoro” dal punto di vista della scienza finanziaria. La regione non aveva ricevuto gli avanzi vincolati come negli anni precedenti e doveva trovare un modo migliore per utilizzare l’extra gettito, che rappresenta la prova dell’aumento del ciclo economico. La presidente ha affermato di aver trovato il piano di rientro, nonostante gli enormi progressi fatti nella sanità pubblica della regione.Ha aumentato il personale di 12 mila unità e hanno ottenuto il record italiano dei trapianti di cuore. La Puglia è stata chiamata a non dare troppa visibilità ai pazienti provenienti dal nord per ricevere i trattamenti nella regione, perché non si crede che sia corretto. Sono stati definiti “i numeri uno della crescita sanitaria in Italia” e sono situati nel sud del paese.Ci stanno autofinanziando senza aumentare le tasse o tagliare alcune risorse.
Il Consiglio regionale approva legge per ripianare il debito sanitario residuo di 81 milioni in Puglia
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